martedì, Maggio 7, 2024
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Esperti a confronto a Puegnago sul futuro dell’extravergine dei laghi lombardi di fronte alla globalizzazione dei mercati

Vinceranno gli oli con forte personalità

Esaltare le differenze, per conquistare spazi nel mercato globale. Su questa linea si muovono gli olivicoltori lombardi, impegnati a valorizzare le tipicità del loro settore di nicchia. Il mercato è ricettivo e sempre più ampio, le varietà locali riscoperte e migliorate permettono di offrire al consumatore profumi, sapori ed elementi nutritivi ben caratterizzati. L’hanno confermato gli interventi delle autorità in materia, nel corso del convegno che ha affollato la sala consiliare del municipio di Puegnago in occasione della ventinovesima edizione della Fiera. «Il caso dell’olio extravergine di oliva del Garda bresciano e dei Laghi lombardi»: questo il tema introdotto dal sindaco Gianfranco Comincioli e dal presidente dell’Associazione interprovinciale dei produttori olivicoli lombardi, Silvano Zanelli. Delle 550mila piante censite nella nostra regione su 3.700 ettari di oliveti, 480mila si trovano nella provincia di Brescia. I 2.800 iscritti all’Aipol rappresentano il 90 per cento del settore, che produce mediamente 5.000 quintali di olio in un anno, per metà a Denominazione d’origine protetta. Le varietà tipiche rientrano nel lavoro di mappatura che il Coi, Consiglio oleicolo internazionale creato dall’Onu, sta mettendo a punto con il coinvolgimento di 18 Paesi dell’area mediterranea. Ne sono state per ora individuate 198 in Italia, 313 in Europa, studiando le rispettive caratteristiche sulla base di 32 caratteri distintivi. Il capo servizio progetti del Coi, Francesco Serafini, ha parlato dell’attività dei centri e delle «collezioni» che si stanno allestendo per conservare le diverse cultivar. Dagli incroci si possono ottenere miglioramenti genetici e nuove varietà, per una più rapida fioritura e una miglior resa in olio: il direttore della sezione olivicoltura del Cnr di Perugia, Giuseppe Fontanazza, ha al suo attivo importanti risultati che trovano applicazioni anche in aree lontane del mondo mentre in Italia, come in altri Paesi di antica tradizione olivicola, si sconta ancora una certa prevenzione nei confronti delle novità. Tecniche sofisticate permettono di cogliere le caratteristiche degli oli di diversa provenienza: la risonanza magnetica nucleare e le elaborazioni statistiche hanno già messo in evidenza (negli studi del Cnr di Milano, rappresentato da Roberto Consonni) significative differenze tra gli oli del Garda Occidentale e Orientale e peculiarità della produzione Dop del lago d’Iseo. Il mercato è in evoluzione, le importazioni Usa sono cresciute in dieci anni da 15mila a 240mila tonnellate e i Paesi europei si dimostrano ricettivi. Il presidente regionale della Coldiretti, Nino Andena, ha parlato dell’importanza della promozione, nel corso del convegno che si è concluso con la consegna del premio internazionale «Olivo d’oro» al professor Fontanazza. Nella prosecuzione della serata, in abbinamento ai piatti preparati dallo chef Carlo Bresciani, è stato possibile degustare oli monocultivar scelti ed illustrati dagli assaggiatori dell’Aipol. Dal Garda ci si sposta alla Franciacorta con un’altra manifestazione in tema: «Sapor d’olio», mostra-mercato del prodotto italiano Dop di qualità, è in calendario dal 24 al 26 settembre all’Abbazia Olivetana di Rodengo Saiano.

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