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Alberghiero a rischio. Gli insegnanti: «Giù le mani dalla scuola»

. A Villa Alba 260 allievi in 13 classi

L’Istituto professionale alberghiero «Caterina de’ Medici» di Gardone Riviera (preside Adalberto Avanzi, vice Francesco Muscetta) lancia un allarme. «Giù le mani dalla scuola – dicono gli insegnanti e il personale di segreteria -. Chiediamo di poter proseguire la nostra attività. Purtroppo giungono segnali contradditori, che non lasciano ben sperare». Sono 260 gli allievi, suddivisi in 13 classi: quattro prime, tre seconde (il biennio generico di orientamento è comune), due terze (con specializzazione di cucina o sala-bar o segreteria), due quarte e altrettante quinte (è possibile conseguire la maturità in tecnico dei servizi turistici oppure della ristorazione). «Le preiscrizioni sono aumentate. Abbiamo 90 ragazzi che frequenteranno la prima nel 2001/02. E le terze diventeranno tre. Occorrono almeno un paio di aule in più: attendiamo la risposta del sindaco Alessandro Bazzani, che forse ci consentirà di utilizzare la vicina scuola media. Teniamo bene il passo, però…». Più che di doversi privare della sezione staccata di Desenzano (400 studenti), forse accorpata all’Itis di Lonato, il «Caterina de’ Medici» teme di essere sballottato chissà dove. «Non vorremmo fare la fine del vaso di coccio, stritolato. L’alberghiero è sorto qui e qui ha trovato la forza di crescere». Fu la prima scuola del genere in Lombardia. Ce n’era una a Stresa, in Piemonte, e l’altra ad Abano, nel Veneto. L’idea nacque durante una crociera nel Mediterraneo. Ne parlarono l’onorevole Gianni Pedini, il direttore generale al ministero della Pubblica istruzione Aleardo Sacchetto (poi diventato presidente del Vittoriale, dal ’64 al ’74), il proprietario del Grand Hotel (Enrico Mizzaro), i responsabili degli istituti alberghieri già creati e il professor Costante Belletti. Tutti concordarono sul fatto che Gardone Riviera sarebbe stata la cornice adatta, e Villa Alba la sede ideale. C’era un ostacolo da superare: l’edificio apparteneva alla Saffa di Milano, la ditta produttrice dei fiammiferi. Allora il Comune vendette uno spicchio del parco, autorizzando la costruzione dell’Eurotel, e coi soldi incassati acquistò per 40 milioni la splendida Villa. Molti operatori turistici locali firmarono le cambiali, garantendo il pagamento. La scuola iniziò nel ’61, con 23 ragazzi. Provenivano un po’ da tutta la provincia. Le iscrizioni vennero raccolte nel sottoscala del municipio. Nei primi mesi Belletti (il preside) e gli studenti mangiavano assieme ai muratori. In dicembre furono istallate le cucine. Definite le sezioni (tre: Cucina, Sala-bar, Segreteria d’albergo), l’anno dopo gli allievi diventarono 90. I segreti del boom immediato? L’arrivo di due personaggi di spicco, appena andati in pensione: Marino Trigari, maitre del Savoy, e Carlo Paggi, cuoco del Grand Hotel. Quest’ultimo aveva avuto tra i suoi clienti Winston Churchill. Villa Alba ha ospitato nomi d’alto rango: Andrej Gromiko, ministro degli Esteri russo, accompagnato da Giuseppe Luraghi (Alfa Romeo) e Gino Lucchini; Giovanni Leone, prima di essere eletto presidente della Repubblica; Arnoldo Mondadori, cui venne conferita la cittadinanza onoraria. Poi la scuola, trasferitasi nella sede nuova, si è chiamata «Caterina de’ Medici». Gardone Riviera ha figliato gli istituti alberghieri di Darfo, Bardolino (sponda veronese del lago), Brescia-città, Idro e Desenzano, l’unico ancora alle dipendenze.

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