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Le presenze nel Garda trentino in un anno sono cresciute del 5,3%

Boom del turismo: 2001 da scudetto

I pallottolieri dell’Apt del Garda Trentino (che ormai sono dei sofisticati programmi statistici elaborati al computer) si mettono in moto, per tradizione, all’inizio di novembre quando il «campionato delle presenze turistiche» ha ormai decretato se si può parlare di «buon piazzamento» o di «retrocessione». Ma è nel periodo di Natale che, controllate puntigliosamente tutte le voci, il presidente (Enio Meneghelli) e il direttore (Virginio Benini) cominciano a rendere pubblici i conti dell’annata turistica. Come è andato dunque il 2001 negli alberghi e nelle altre strutture ricettive del cosiddetto «ambito»? Risposta: un anno da scudetto.Hanno infatti il segno «più» tutte le principali voci che riguardano il movimento turistico 2001 da gennaio a ottobre compreso. A partire dal dato più assoluto – il totale delle presenze, vale a dire dei giorni di vacanza trascorsi nel Garda trentino da tutti i turisti – che è arrivato a quota 2.581.629: il 5,3% in più rispetto al 2000 (senza contare gli spiccioli di novembre e dicembre). Se si pensa che tre anni fa uno studio specialistico aveva fissato in 200mila lire (tutto compreso) la spesa media giornaliera di ogni ospite, l’intero pacchetto delle presenze si può tradurre in 520 miliardi trasferiti dai turisti all’economia del Garda Trentino nel corso del 2001. Una montagna di denaro.Sono ormai cinque anni consecutivi che le presenze sono in aumento, ma il motivo d’orgoglio 2001 è il fatto che il gradimento degli ospiti è ben distribuito. I segni positivi riguardano Riva (+4,2%: che in termini numerici fa ovviamente la parte del leone con poco meno della metà di tutte le presenze) ma anche le altre località: Nago-Torbole (+4,7%), Arco (+8%, un leggero calo degli italiani, un vero e proprio boom degli stranieri), Tenno (+4,8%, anche qui soprattutto stranieri). Dro e Drena (+10,5%, sempre eccellente il trend degli stranieri). «Questa uniformità degli incrementi sul territorio – spiegano Meneghelli e Benini – significa che il buon andamento non è legato solo a fenomeni come fiere e congressi, ma riguarda proprio l’offerta di vacanza gardesana, evidentemente ritenuta molto appetibile per quello che rappresenta e per come viene presentata nei circuiti della promozione».Le statistiche del’Apt danno utili riferimenti anche circa la nazionalità della nostra clientela. Si scopre così che i tedeschi non solo rappresentano la fetta di mercato più consistente (circa il 47% delle presenze totali), ma sono in fase di grande fervore per il Garda (+6,4%), assieme agli inglesi che – terzi per fetta di mercato (dopo tedeschi e italiani) – sono la vera e propria risorsa in più degli ultimi anni (+7,8% del 2001 rispetto all’anno precedente). Significativi anche gli aumenti di austriaci (quarti assoluti), olandesi (un gradito ritorno), francesi e svedesi.Circa la stagionalità, il 2001 – infine – conferma un vero e proprio boom dei mesi che una volta erano scarsamente frequentati: maggio (+17,5%) e ottobre (+15,3%) sono il paradigma di un’offerta turistica che, senza lasciarsi cullare dalla «balnearità» del lago (regalo di madre natura), ha saputo valorizzarsi per altre nicchie caparbiamente volute: lo sport, la gastrononia, il folclore e un pizzico di cultura.

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