lunedì, Luglio 7, 2025
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Le amministrazioni di Torri, Malcesine, Brenzone e San Zeno faranno un centro promozionale. Lo acquisteranno i quattro Comuni

Cordata per l’ex oleificio

Il Comune di Torri acquista in comproprietà l’ex oleificio Coag di Brenzone. La decisione è stata presa nell’ultima seduta del Consiglio comunale con sette voti favorevoli, l’astensione di Virgilio Pozzani e il voto contrario di Giorgio Bonoldi. L’edificio è quello dell’ex oleificio Coag, «di cui era stato dichiarato il fallimento alcuni anni fa», com’è stato illustrato in Consiglio comunale, «e per il quale già da due anni ci sono trattative in corso con gli altri Comuni di Malcesine, Brenzone e San Zeno di Montagna». «Data la sensibilità di questa amministrazione nei confronti dell’agricoltura e dell’olio, e non solo per l’annuale festa dell’oliva di fine gennaio», ha illustrato il sindaco Alberto Vedovelli, «abbiamo deciso di procedere con gli altri Comuni vicini all’acquisto dell’ex oleificio Coag che si trova a Magugnano di Brenzone in località Ca’ Romana. Pensiamo infatti che, con questo immobile, si possa incrementare la valorizzazione dell’olio che, da alcuni anni, ha ottenuto pure il marchio Dop (denominazione di origine protett a), e in questo modo favorire la politica agricola comunale sul territorio». «In estate infatti si è sbloccata la trattativa con i legali che curano il fallimento dell’ex oleificio e, dopo alcune riunioni con le amministrazioni comunali, siamo ora a discuterne l’acquisto» , ha detto il sindaco. L’accordo tra i quattro Comuni prevederebbe quattro quote: il 32% ciascuno per Malcesine, Brenzone e Torri, e il rimanente 4% per San Zeno. Il costo totale di tale operazione si aggirerebbe attorno ai 735 mila euro circa, da suddividere tra i quattro Comuni in proporzione alle quote. Inoltre, uno «sconto» del 10% sul prezzo complessivo i Comuni sembra riescano ad ottenerlo in accordo con i venditori. Sulla opportunità dell’acquisto dell’oleificio tutti i consiglieri si sono trovati d’accordo. Un punto, non certo trascurabile, su cui però si è accesa la discussione è stato sollevato dal consigliere di minoranza Giorgio Bonoldi. «Ritengo opportuno l’acquisto dell’oleificio», ha spiegato il consigliere di una minoranza in attesa di riconoscimento ufficiale, dopo le polemiche della precedente seduta consiliare, «ma l’amministrazione non ha chiarito chi e come gestirà l’oleificio una volta acquistato. Visto che la spesa non sarà indifferente e porterà ad accendere un mutuo con la Cassa depositi e prestiti, ci si sarebbe dovuti informare su cosa fare poi dell’immobile, assieme agli altri Comuni. Inoltre, a Malcesine c’erano disaccordi con oleifici privati già esistenti: la gestione dell’ex Coag sarà ora pubblica o privata? E in che rapporti sarà il Comune di Malcesine con questi privati? Non si creeranno dei conflitti che riguarderanno anche Torri?» «Pare azzardato», ha concluso il consigliere, «il coinvolgimento in un acquisto, anche se opportuno, senza una chiara programmazione gestionale da parte dell’amministrazione comunale». «La situazione, di cui si parla da anni», ha replicato a Bonoldi il primo cittadino, «si è sbloccata in estate e ora, con i legali del fallimento è stato raggiunto l’accordo: si trattava di prendere o lasciare. Inoltre, anche se alcune cose non sono ancora state chiarite e molto lavoro resta da fare, l’amministrazione di Malcesine si è impegnata ufficialmente a coinvolgere gli operatori privati del settore, in modo da non generare tensioni. Infine, l’acquisto dell’oleificio non va a modificare il mercato oleario, dato che già esisteva e funzionava come altri oleifici di Castelletto, Malcesine e Torri».

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