venerdì, Aprile 19, 2024
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Il Comune durante l’inventario del lascito ha trovato soltanto un vassoio, si sospetta un furto

Eredità Pincini, giallo in villa Spariti i gioielli e l’argenteria

Giallo sull’eredità miliardaria ricevuta dal Comune: probabilmente qualcuno ha rubato l’argenteria e i gioielli appartenuti a Liliana Pincini. Il caso è scoppiato quando il Consiglio comunale è stato chiamato ad accettare ufficialmente e in via definitiva il consistente patrimonio lasciato dalla signora Pincini, morta il 24 novembre 1999 all’età di 76 anni. I beni sono considerevoli: un antico palazzo in pieno centro storico, alcuni negozi, titoli azionari e liquidità. Miliardi, insomma. Che non ci fossero obiezioni sull’accettazione era scontato. Il Comune è stato nominato erede universale: chi avrebbe mai potuto dire di no a un regalo miliardario? Piuttosto, è sorto il dubbio che qualche manolesta abbia potuto nel frattempo sgraffignare gli oggetti di valore custoditi nella villa. A sollevare la questione è stato il consigliere di minoranza Pierluigi Lorenzini, che ha reso noto come un anno fa, nei giorni che precedettero la prima accettazione dell’eredità, ancora con beneficio d’inventario, qualcuno è probabilmente penetrato nella villa Pompei Carlotti. C’è stata una denuncia di effrazione. L’obiettivo dell’intrusione, probabilemnte l’argenteria e i gioielli della defunta signora Pincini: nell’inventario dei beni lasciati in eredità, redatto dopo l’effrazione, figura infatti soltanto un vassoio d’argento. Secondo Lorenzini, i soliti ignoti potrebbero aver «arraffato tutto ciò che era di valore e che si poteva asportare». È stato lo stesso consigliere d’opposizione ad ammettere che le sue sono solo supposizioni. Ma Lorenzini sostiene che a dar fondamento all’ipotesi del furto è una constatazione: «In ogni casa c’è un minimo di argenteria. Mi sembra strano che non sia stato trovato nulla in una villa del genere. Mi hanno detto che il vassoio si era infilato dietro a un mobile, così chi è andato ad arraffare non l’ha trovato. È strano che ci sia il vassoio e manchi tutto il resto». Anche il sindaco, Giorgio Comencini, ha ammesso di essere rimasto perplesso leggendo l’inventario dei beni della signora Pincini. «Posso pensare», ha osservato, «che il fatto di non trovare gioielli o oggetti di valore sia strano. È un pensiero che uno può fare legittimamente. Certo non ho prove e non posso dire che i ladri abbiano asportato alcunché». Quanto al futuro utilizzo della villa e degli altri beni lasciati al Comune, Comencini non ha voluto fare ipotesi. «Per quanto riguarda l’utilizzo dell’immobile», ha detto il sindaco, «oggi non so dare risposte. È sicuramente un bene prezioso per Garda e ci auguriamo che venga utilizzato per l’intera comunità. Le opere di manutenzione, ovviamente, cominciano ad essere previste. Sicuramente la villa ha bisogno di manutenzioni. Non è in buono stato: ci sono intonaci da sistemare. Lo stesso piano che era stato abitato dalla signora Pincini ha bisogno di manutenzione. È chiaro che nel momento in cui si andrà ad intervenire si dovrà avere un piano di lavoro. Lo vedremo nei prossimi mesi». Intanto il Comune è diventato molto più ricco. Anche senza argenteria e gioielli.

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