venerdì, Aprile 26, 2024
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Legambiente ricorre al Tar contestando l’assenza di tecnici naturalisti tra gli estensori del testo

Il Piano per l’alto Garda? «Il Comitato non è adatto»

La validità del Comitato tecnico-scientifico che sta esaminando il Piano territoriale di coordinamento dell’alto Garda è stata nuovamente contestata da Legambiente, che nei giorni scorsi è tornata alla carica presentando un ricorso al Tar. Il ricorso solleva «forti dubbi sulla legittimità delle scelte», perchè «il Comitato deve essere composto da esperti di elevata qualificazione nelle discipline naturalistiche, paesaggistiche e agro-forestali. E tra questi devono figurare almeno un architetto, un botanico, uno zoologo, un agronomo e un rappresentante dell’Azienda regionale delle foreste». Invece, «nell’organismo non risulta rappresentata alcuna figura professionale o accademica dotata di competenze nelle materie faunistiche, agronomiche e botaniche». Il ricorso era stato preceduto, in giugno, da un esposto al ministro dell’Ambiente Willer Bordon, all’assessore regionale all’Ambiente Franco Nicoli Cristiani e a Bruno Faustini, presidente della Comunità Parco Alto Garda. Identiche le critiche. Secondo Legambiente, insomma, non esisterebbero le competenze richieste sia dalla legge istitutiva del Parco sia dallo Statuto dell’ente. «Flessati – ricorda l’associazione – è un professionista incaricato dal Comune di Limone; Zanelli da quello di Toscolano; Salvadori è membro della commissione Edilizia a Salò; Molgora è in commissione Edilizia a Gargnano». b.f.

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