Il cammino dei prodotti tipici della Valtenesi verso l’eccellenza qualitativa non si deve fermare: questo, in estrema sintesi, il messaggio dell’ultima edizione della Fiera di Puegnago, che ha chiuso i battenti lunedì sera. Lo dicono i tecnici, gli addetti ai lavori, i rappresentanti delle istituzioni ed anche i visitatori, che quest’anno sono cresciuti del 30%. Un segnale forte quindi, lanciato ad un mese esatto dalla terribile grandinata che il 4 agosto scorso ha colpito senza pietà vigneti ed oliveti, compromettendo il raccolto dell’annata in maniera pesante: una ricorrenza certo non piacevole, che comunque cade su un comparto animato da un’ammirevole voglia di rimboccarsi le maniche e tornare al lavoro. E mentre nel calendario delle manifestazioni della Valtenesi torna anche quest’anno, nonostante tutto, una manifestazione tradizionale come la «Vendemmia della Carata» (si terrà sabato e domenica prossimi a Polpenazze), il sindaco di Puegnago Gianfranco Comincioli traccia il bilancio di una manifestazione che, per gli operatori del settore, è stata una vera iniezione d’energia. «La Fiera è riuscita a stimolare l’entusiasmo dei produttori, che si preparano alla vendemmia in un’atmosfera completamente diversa da quella delle ultime annate, tutte eccezionali – dice il sindaco -. All’orizzonte c’è un anno non facile, ma ora ci sono anche la voglia e la consapevolezza di non abbandonare quei percorsi di conquista della qualità e del mercato che abbiamo avviato ormai da molti anni». Secondo Comincioli, la Fiera di Puegnago è stata una specie di grande attestato di solidarietà. «I visitatori sono cresciuti, soprattutto nella giornata del sabato, quasi ci fosse la volontà di sostenere il nostro comparto. I rappresentanti delle istituzioni sono intervenuti dal canto loro in maniera mai così numerosa, portando il loro contributo ed il loro sostegno. Inoltre dagli appuntamenti tecnici e dai convegni è uscito il profilo di una realtà in costante crescita sul fronte della qualità, ed ancora ricca di potenzialità da esprimere». Il riferimento è al convegno sul Groppello, dove il rosso delle colline di Valtenesi si è confrontato con successo con altri 18 vini importanti della penisola, e a quello sull’extravergine Garda Bresciano Dop, che ha visto la presentazione di uno studio dell’università di Milano su caratteristiche organolettiche e chimiche delle cultivar, le varietà di olive dell’area gardesana. «In entrambi i casi sono stati messi in ampio rilievo i progressi compiuti dai nostri prodotti negli ultimi anni sul fronte del miglioramento qualitativo – spiega Comincioli – Ed è stato sottolineato come sia l’olio che il vino abbiano ancora grandi potenzialità da esprimere». Insomma, dire che la grandinata del 4 agosto è ormai dimenticata non è possibile, ma certo l’agricoltura di Valtenesi non continuerà a piangersi addosso. «Anche perché le istituzioni ci sono vicine – dice Comincioli -. In particolare la Regione, che per bocca dell’assessore Beccalossi ha offerto il suo sostegno economico qualora i fondi stanziati da Roma per lo stato di calami tà non fossero sufficienti a finanziare la ripresa del nostro comparto». «All’assessore abbiamo anche chiesto di pensare ad eventuali contributi per la riattivazione della difesa attiva – dice Comincioli -. Questo perché il 4 agosto chi aveva le reti ha salvato perlomeno i tralicci, mettendo al sicuro la vendemmia 2003, e qualcuno ha salvato anche parte del raccolto. Anche sull’olio siamo pronti a ricominciare: la settimana prossima sarà ospite in Valtenesi un esperto del Cnr che consiglierà le procedure per curare le piante di olivo».