sabato, Aprile 27, 2024
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Controproposta del comitato piazza d’Armi, che invita il sindaco a dialogare con il Demanio dello Stato. Contro il parcheggio 1775 firme

Le ex caserme per l’università

Un invito all’amministrazione comunale e al sindaco Umberto Chincarini a rivolgersi al Demanio dello Stato non per reclamare il pagamento dell’Ici – quella per gli immobili storici sottoposti a vincolo, che per legge questi beni non devono pagare – quanto per avviare un confronto su quale destinazione dare a questi edifici, visto che il decreto del 28 febbraio che prosegue l’iter per la loro dismissione e alienabilità, parla per la prima volta di valorizzazione sulla base di accordi di programma da definire tra ministero ed ente locale. Ovvero il Comune, chiamato a dire la sua a cominciare dalle scelte di programmazione urbanistica.È questa la proposta illustrata durante l’assemblea pubblica al Beato Andrea dal comitato civico piazza d’Armi, che ha anche ufficializzato la consegna lo sindaco Chincarini delle 1.775 firme raccolte contro l’ipotesi di realizzare un parcheggio sotterraneo in piazza Ferdinando di Savoia, per tutti piazza d’Armi.«Con la consegna», ha spiegato il portavoce del comitato Francesco Giardina, «abbiamo anche chiesto che questa iniziativa venga discussa in consiglio comunale. Ci conforta che sul progetto del parcheggio le Soprintendenze abbiano confermato le nostre perplessità». «Ciò nonostante», ha proseguito Giardina, «l’amministrazione ha riprospettato l’opera limitandola allo spazio un tempo occupato dalla darsena che divideva la Rocca militare dall’abitato civile. Noi continuiamo ad essere convinti che tutta la piazzaforte austriaca, sottoposta a vincolo di tutela, e quindi anche la piazza, andrebbe ripensata nell’ottica di un progetto culturale di grande respiro come sarebbe una sede universitaria». Un progetto avanzato per primo proprio dal Comitato.«In queste ultime settimane sono in tanti a reclamare per il Veneto un’università di prestigio. Si è parlato di un Politecnico e gli edifici storici di Peschiera si prestano già, per la loro struttura architettonica, a essere convertiti allo scopo». «Stiamo parlando», a ha spiegato Lino Vittorio Bozzetto, «di cubature e spazi imponenti. Il sistema monumentale del centro storico comprende le caserme XXX Maggio, ex carcere militare, e La Rocca. La XXX Maggio si sviluppa su quattro piani, ognuno di 4.792 metri quadrati; una superficie di quasi 20mila metri quadri già suddivisa a moduli che ben si presterebbe per ospitare aule, laboratori». «La Rocca è costituita da due ali, una di due e l’altra di tre piani per una superficie coperta di quasi 8.000 metri quadrati. Anche in questo caso la struttura interna renderebbe semplice la trasformazione degli spazi per ricavarne mensa, libreria e book shop: questi ultimi fruibili anche dal pubblico perché la parte più antica del complesso, il Cavaliere della Rocca, potrebbe diventare un museo, mentre il cortile potrebbe ospitare manifestazioni all’aperto nella stagione estiva».Non meno rilevanti gli spazi verdi che fanno parte dei due compendi: oltre 37mila metri quadrati che insieme agli spazi acquei potrebbero arricchire l’università di Peschiera con luoghi dedicati alle attività sportive secondo il modello anglosassone.«Alla luce di queste cifre», ha ripreso Bozzetto, «è forte la perplessità suscitata dalle stime fatte dallo Stato nel 2002 per questi beni: si parla di 3.500.000 euro per la XXX Maggio e 1.500.000 per la Rocca. Cioè un valore al metro quadrato di nemmeno 200 euro, quando il mercato immobiliare di Peschiera, in particolare quello del centro storico, ha da tempo superato i tremila. E lo stesso vale per i terreni di Borgo Secolo, che potrebbero essere ceduti partendo da una base di 64 euro al metro quadro. Difficile non domandarsi quali siano i parametri che hanno portato a queste cifre».«Penso», ha ribadito Giardina, «che tutte le realtà politiche e imprenditoriali dovrebbero capire il valore di un progetto come questo: un paese animato da giovani, che occuperebbero gli appartamenti e frequenterebbero le attività commerciali. Possibilità di convegni, congressi, mostre. Sarebbe veramente dare un volto nuovo al futuro e non solo del paese. Nel 2006 teatri e musei hanno registrato più presenze degli stadi: non è troppo tardi per capire anche qui che oggi la cultura è uno dei principali motori anche in termini di turismo e di economia». «Peschiera», ha concluso il portavoce, «ha tutte le carte in regola per diventare protagonista in questa partita».

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