venerdì, Aprile 19, 2024
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L’Autorità di Bacino del Po ufficializza la rinascita dell’organismo

Livelli, dopo una lunga assenza la commissione torna a riunirsi

Dopo un’assenza durata parecchi anni, ritorna la Commissione per la regolazione dei livelli del lago di Garda. L’Autorità di Bacino del Po, presieduta dal segretario generale Roberto Passino, ha sancito con un atto ufficiale la nascita dell’importante ed atteso organismo, fissando anche la sua composizione. La commissione sarà quindi rappresentata dal ministero dei Lavori pubblici, dall’autorità di Bacino del fiume Adige, dalle regioni Lombardia e Veneto, quindi dalla Provincia autonoma di Trento e dalle tre province di Brescia, Verona e Mantova. Inoltre, la delibera della segreteria generale ha anche deciso di inserire, quali membri della commissione, un rappresentante dei Comuni rivieraschi lombardi e di quelli veneti. In questi giorni stanno giungendo all’Autorità del Po i nominativi dei rappresentanti delle varie amministrazioni. Per i Comuni veronesi del Garda è stato designato Umberto Chincarini, sindaco di Peschiera e parlamentare della Lega recentemente riconfermato alla Camera. I livelli del più grande lago italiano, non è certo una novità, hanno fatto le bizze troppe volte nell’ultimo decennio. Senza che si riuscisse, però, ad intavolare un minimo di dialogo o di tentativi per risolvere i problemi. Che sono poi quelli della minaccia continua di inondazioni ed allagamenti, di disagi nei porti demaniali e di danni all’ecosistema lacustre. La commissione sulla carta c’era (è stata creata nel lontano 1955), ma nella realtà non era più in vita per mancanza di rappresentanti, di una sede operativa, di potere decisionale. Adesso i compiti che attendono la neonata commissione sono di esaminare «la regola di gestione del lago di Garda attualmente in uso, con particolare riferimento alle ripercussioni sui livelli del lago di Garda, sulla qualità delle acque, sulla proliferazione di macrofite, sull’utilizzo dele risorse idriche da parte delle popolazioni di valle, sulla laminazione delle piene dell’immissario Sarca, sulla sicurezza idraulica della città di Mantova, sulle ripercussioni sul regime idrogeologico del Po e sulle interconnessioni in caso di piena con i bacini dei fiumi». A coodinare la commissione è stato incaricato lo stesso Passino. I lavori che attendono il nuovo organismo sono estremamente delicati e complessi. Nel 1999, per esempio, venne istituito presso il Bacino del Po un tavolo di coordinamento per la definizione del programma per arginare il fenomeno delle «erbe galleggianti», poi nel gennaio scorso la Regione Veneto pose all’attenzione del Comitato tecnico della stessa Autorità del Po alcuni problemi legati alla gestione della diga di Salionze, che regola il Mincio, emissario del lago di Garda. La diga di Salionze riveste importanza strategica nel complesso sistema idrico ed idroviario del Garda-Mincio-Mantovano, perchè oltre a scopi irrigui ed industriali, la diga serve come difesa dalle temibili piene del Garda (e del Mincio) dei territori a valle. Da ultimo, l’attuale gestione della diga è stata resa difficoltosa dall’interferenza tra il magistrato per il Po ed il magistrato alle Acque, due grandi organismi creati in epoche lontane ma i cui compiti e materie sono state, di recente, frammentate se non addirittura delegate o trasferite agli enti locali. Adesso, si attendono due passaggi fondamentali dalla commissione dei livelli: che si appronti e si definisca il piano dei livelli (la Comunità del Garda si è fatta carico già da anni di uno studio e c’è anche un esperto da ascoltare: il professor Adalberto Da Casto di Salò) e si riesca ad ottenere dei fondi finanziari per gestire la struttura.

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