venerdì, Aprile 26, 2024
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Una società immobiliare di Crema intende trasformare l’ex convento in un centro residenziale. Spesa da 8 milioni di euro ma il sindaco frena: «Nulla di deciso»

Mini-alloggi alle Canossiane

C’è un probabile futuro residenziale per il grande edificio che fino ad una decina di anni fa ospitava le monache canossiane (o Figlie della Carità) in via Sorattino, proprio nel centro storico di Lonato. Si parla di una consistente operazione immobiliare, almeno otto milioni di euro, di cui 1,6 per l’acquisto dell’immobile in cui si realizzerebbero mini-appartamenti. Il sindaco Morando Perini conferma che esiste un progetto presentato da un’immobiliare di Crema e che è all’attenzione della Commissione edilizia. «È decisamente presto per parlare di date di presentazione in Consiglio comunale del Piano di recupero. Lo vedremo se e quando il progetto avrà superato tutti i necessari esami da parte della nostra commissione. Il progetto, comunque, è già stato visto dalla Soprintendenza ai beni architettonici che ha espresso un parere favorevole con delle prescrizioni, su cui è stato impostato l’ultimo elaborato in discussione in Commissione edilizia. Di più, per ora non posso dire». Sta di fatto che in paese la curiosità è molta, anche per la storia di questo istituto religioso che fino agli anni settanta forniva istruzione materna ed elementare a centinaia di bambini e giovani. Poi una parte venne data in affitto per creare un distaccamento dell’Istituto per l’agricoltura, che ha la sede centrale a Bargnano di Corzano. In seguito, la scuola si trasferì a San Tomaso, alla periferia di Lonato e l’abbandono delle Canossiane divenne totale. Se ne andarono anche le ultime suore e l’imponente struttura, che contiene un consistente appezzamento di terreno, venne venduta. Dopo diversi anni di oblio, di voci e smentite sugli acquirenti, ora arriva questa intenzione concreta di recupero del patrimonio edilizio nel cuore di Lonato. Mentre nel progetto originario si parlava di circa 80 alloggi, ora, mantenendo la partitura attuale, cioè piccole modifiche interne, ne uscirebbero una cinquantina. La capacità teorica di insediamento oscillerebbe quindi fra i 120 – 150 abitanti. Rimane aperto il discorso sulla chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, con accesso da via Sorattino. L’amministrazione ne permette il recupero con destinazione residenziale o commerciale. Qualcuno vorrebbe invece che fosse spazio pubblico da cedere al Comune per sala incontri, letture o auditorium. La viabilità ( discorso sempre complicato a Lonato per il particolare intreccio delle strade del capoluogo) relativa al Piano di recupero sarebbe destinato a gravitare sul vicolo Pozzo e le vie Filzi e Galilei. L’ingresso ai posti macchina è stato previsto sul vicolo Pozzo sia in entrata che in uscita. L’ingresso ai posti macchina è stato previsto sul vicolo Pozzo, sia in entrata che in uscita. La Soprintendenza avrebbe invece detto no all’accesso su via Sorattino (la dorsale che dalla piazza del Corlo conduce al centralissimo corso Garibaldi). A scomputo degli oneri, l’immobiliare sistemerebbe la piazzetta di fronte all’edificio con il recupero della fontana e la realizzazione di arredo urbano con porfido e granito. Un intervento dunque radicale per l’intera zona, con un recupero di valore dell’intero complesso con la creazione di piccoli alloggi tra i 40 e i 50 metri quadrati di superficie. La presentazione del Piano di recupero delle Canossiane dovrebbe comunque avvenire entro l’estate.

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