venerdì, Aprile 26, 2024
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Il 5 marzo si darà il via agli scavi. Ieri un summit per affrontare la situazione

Partono i lavori per la galleria: è emergenza

Quattro mesi di lavori, quattro mesi di emergenza. Il 5 marzo prossimo, le ditte Collini ed Oberosler apriranno il cantiere per la realizzazione del tunnel di 1200 metri che collegherà Riva a Limone e, contemporaneamente, occorrerà far fronte alla lunga serie di problemi che queste operazioni verranno a creare sia per quanto riguarda la viabilità che la sicurezza. Per analizzare il quadro della situazione e pianificare gli interventi, ieri mattina, in Comune, si è svolto un affollatissimo summit.L’assessore ai lavori pubblici Sergio Casagranda, i tecnici della Provincia, i sindaci di Riva e Limone e i responsabili delle forze dell’ordine hanno preso in considerazione tutti gli aspetti derivanti dall’attività di un enorme cantiere alle porte di Riva. Cantiere in cui, per 120 giorni, 24 ore al giorno per sette giorni la settimana, lavoreranno 70 operai, dal quale usciranno quotidianamente 50 camion carichi di roccia e nel quale verranno utilizzati anche esplosivi. Il primo problema è stata l’individuazione del luogo dove conferire i 30mila metri cubi di materiale (il totale previsto è di 90 mila m²) che usciranno dalla parte rivana del tunnel. Due le ipotesi: quella formulata dall’amministrazione rivana, che utilizzerebbe i detriti per l’allargamento del lungolago tra Piazza Catena e la Casa Rossa, e quella che prevede il trasporto degli stessi nella zona di Ceole. Per quanto riguarda la prima ipotesi, l’assessore Casagranda riferirà proprio questa mattina in Giunta provinciale e, nel pomeriggio, si avrà una risposta sulla sua percorribilità. Inutile star a sottolineare che l’allargamento del lungolago eviterebbe il viavai di camion che, altrimenti, dovrebbero attraversare il centro di Riva, sia di giorno e che di notte. Eventualità, questa, assai già poco piacevole ora, figuriamoci quando, fra poche settimane, inizieranno ad arrivare i primi turisti. Turisti che saranno costretti ad utilizzare il traghetto per auto e per pullman e che, proprio di fronte all’attracco, si troverebbero a fare i conti con l’intenso traffico dei camion. La situazione, insomma, rischierebbe di diventare a dir poco esplosiva. A proposito di esplosivi, poi, l’uso che di questi sarà fatto durante i lavori ha consigliato l’interdizione alla navigazione fino a 150 metri dai fianchi della Rocchetta. Delimitata da boe, all’interno della zona potranno accedere, esclusivamente nei metri adiacenti ai segnalatori galleggianti, solo i mezzi della Navigarda. Tutto lascia immaginare che le motovedette di Carabinieri e Polizia avranno il loro bel da fare per intercettare i surfisti, mai troppo ligi alle regole. Fin da subito, intanto, partirà una campagna d’informazione turistica attraverso aziende di soggiorno, le singole attività e ogni canale possibile (alle uscite autostradali saranno collocati cartelli) per avvertire gli ospiti della difficile situazione altogardesana e delle soluzioni migliori. Solo a Pasqua sapremo se tutto questo sarà servito.

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