Mostra «Quadri a dó passi da ‘l Stif»: esposti in anteprima i dipinti inseriti nella pubblicazione omonima

«Quadri a do passi da ‘l Stif»


31/10/2010 in Mostre
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Di Luca Delpozzo

Inau­gu­ra­ta saba­to 30 otto­bre nel­la sede del­la SAT di Arco (in via San­t’An­na) la mostra «Quadri a dó pas­si da ‘l Stif»: esposti in antepri­ma i dip­in­ti inser­i­ti nel­la pub­bli­cazione omon­i­ma che sarà pre­sen­ta­ta dal coro Cas­tel del­la sezione SAT di Arco, nel cor­so del tradizionale con­cer­to dei soci, domeni­ca 7 novem­bre al salone delle feste del Cas­inò munic­i­pale di Arco. La mostra, orga­niz­za­ta dal coro Cas­tel e patro­ci­na­ta dal Comune di Arco (così come la pub­bli­cazione del libro), pros­egue fino all’11 novem­bre con orario 17–20. L’in­gres­so è libero.

Il libro con­tiene una rac­col­ta di 20 com­po­sizione corali scritte su testi di poeti locali da com­pos­i­tori tren­ti­ni, su com­mis­sione del coro Cas­tel; al testo sono affi­an­cati alcu­ni bozzetti dis­eg­nati dal pit­tore locale Gio­van­ni Mon­ti e da alcu­ni dip­in­ti del­la pit­trice Lucia Ada­mi. Le immag­i­ni, che si alter­nano alle par­ti­ture musi­cali, sono state real­iz­zate facen­do rifer­i­men­to ai temi pre­sen­ti nei testi. Anche la cop­er­ti­na del libro è un dip­in­to, opera di Lucia Ada­mi ispi­ra­ta al tito­lo del libro che a sua vol­ta riprende il tito­lo di uno dei brani inser­i­ti nel libro (il rifer­i­men­to, com’è evi­dente, è al monte Sti­vo, sopra la cit­tà di Arco).
 Nel cor­so del­la mostra – alla cui inau­gu­razione pren­derà parte anche l’asses­sore alla cul­tura Mas­si­m­il­iano Flo­ri­ani – sarà espos­to anche il libro che fra le tante con­tiene anche delle immag­i­ni storiche del coro Cas­tel, dal­la sua fon­dazione fino ai giorni nos­tri.


Lucia Ada­mi
Nata a Rovere­to il 5 mar­zo 1963, fre­quen­ta negli anni ’80 l’Istituto d’arte “Alessan­dro Vit­to­ria” di Tren­to, si accos­ta quin­di all’arte pit­tor­i­ca trovan­do e coglien­do da essa l’essenza stes­sa del suo essere. 
“Non sono facil­i­ta­ta o por­ta­ta al dial­o­go, ai lunghi dis­cor­si – dice l’artista – ma pos­so par­lare con gli altri attra­ver­so i col­ori che sono lo spec­chio del­la mia ani­ma, i miei quadri ripro­ducono la ver­ità di quel­lo che vedo, di quel­lo che sen­to e così cer­co di esprimere me stes­sa, di essere cioè vera”.
La sua ricer­ca esplode nel­la rag­giun­ta matu­rità di don­na, matu­rità che le da la pos­si­bil­ità di vivere con cal­ma la natu­ra, la mon­tagna, in par­ti­co­lare, coglien­do ella nei rif­lessivi silen­zi la tavoloz­za dei suoi magi­ci col­ori sta­gion­ali, dar­di di luce, ombre di luna e sfu­ma­ture di cime attor­ni­ate dall’immenso azzur­ro ver­ti­cale.

Gio­van­ni Mon­ti
Nasce ad Arco nel 1932, artista auto­di­dat­ta e poliedri­co, non dis­deg­na la attra­ver­so la quale esprime la sua sin­cera per­son­al­ità di Uomo sen­si­bile, ha lavo­ra­to e lavo­ra con le sue belle immense mani cal­lose la dura mate­ria del fer­ro, traen­do dal fred­do mate­ri­ale ammor­bid­i­to dal calore del­la fuci­na, opere di pre­gio asso­lu­to, frut­to d’un lavoro “a colpi caden­za­ti” d’un martel­lo, caden­za­ti come il bat­ti­to del suo grande cuore. Ma la sua mas­si­ma espres­sione artis­ti­ca si evi­den­zia nell’opera pit­tor­i­ca, un’azione pig­no­la nel­la ricer­ca delle gradazioni del col­ore, una cer­tosi­na pazien­za nell’evidenziazione dei par­ti­co­lari più nascosti con risul­tati oltremo­do lus­inghieri, spe­cial­mente nel real­iz­zo di copie “a misura nat­u­rale” delle gran­di opere pit­toriche di Gio­van­ni Segan­ti­ni.
La sua enorme facil­ità espres­si­va si con­cretiz­za in ques­ta breve pre­sen­tazione di sé: “Sono fat­to d’una man­ci­a­ta di pic­coli tal­en­ti – dice l’artista – che mi ren­dono un uomo davvero for­tu­na­to”.

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