Il centro collinare ha ricordato ieri il 141º anniversario della battaglia della seconda guerra dell’Indipendenza italiana.Autorità civili, religiose e militari si sono ritrovate dinanzi al municipio alle 10 per la cerimonia dell’alzabandiera. Tra le autorità presenti il presidente della società Solferino e San Martino Fondrieschi, il vice prefetto Milito, il questore Sofia.C’erano anche i rappresentanti di molte amministrazioni comunali, tra gli altri: i sindaci Sigurtà di Castiglione con gli assessori Beruffi e Bertoli, Maccari di Guidizzolo, Ruzzenenti di Medole, Bertaiola di Volta, Righetti di Cavriana, i sindaci di Peschiera e Magenta, il vicesindaco di Curtatone Gatti.Dopo l’alzabandiera, il corteo ha raggiunto l’Ossario per la deposizione della corona al monumento dei caduti e per la celebrazione del suffragio dei caduti. Al termine della messa e dell’omelia di monsignor Gibelli, è toccato alle autorità civili prendere la parola per ricordare la solennità della ricorrenza del 14 giugno.Ad aprire la serie di interventi è stato il presidente della società Solferino e San Martino (l’ente morale che custodisce gli edifici ed i luoghi che rappresentano la memoria della battaglia) Fausto Fondrieschi, il quale ha dato il benvenuto a tutti i convenuti. Il dottor Fondrieschi ha parlato dell’importanza del ricordo degli eventi passati e della storia per la vita quotidiana. Dopo di lui, hanno preso la parola il console francese e quello ungherese, in rappresentanza di due dei popoli che mandarono i propri eserciti a combattere a Solferino e che ricordano un gran numero di caduti su quel campo di battaglia. Un ricordo “autorevole” della battaglia è stato pronunciato dal professor Papa, un docente di storia all’Università di Torino. A chiudere la commemorazione è stato il sindaco di Solferino Luigi Lonardi, il quale ha insistito sulla valenza “europea” del ricordo della battaglia di Solferino e della fratellanza tra i popoli.