giovedì, Aprile 25, 2024
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Terminato il restauro delle tre grandi tele, degli affreschi dell'abside e delle cinque lunette. Il recupero è costato 300 mila euro. Raccolti finora 180 mila euro

Risorgono le opere del Celesti

Le opere di Andrea Celesti tornano a nuova vita. E’completato, e sarà inaugurato ufficialmente domani, giovedì, alle 21 l’intervento di recupero nella chiesa di Toscolano Maderno. Ieri mattina, in occasione della settimana di festeggiamenti per la fine dei lavori, il parroco don Fausto Prandelli, i rappresentanti dell’associazione che porta il nome del pittore (Antonio Foglio, Giuseppe Zambiasi, Claudio Stabili), l’assessore Comunale alla cultura Patrizia Tomacelli e il restauratore Gian Maria Casella hanno illustrato in anteprima l’intervento, e presentato il volume della Grafo dedicato ai capolavori recuperati. I lavori si sono concentrati sulle tre grandi tele, da 30 metri quadrati ciascuna («La caduta di Simon Mago», «Cristo che consegna le chiavi a San Pietro», «Il martirio dei santi Pietro e Paolo»), sugli affreschi dell’abside e sulle cinque lunette, che rappresentano gli evangelisti (Luca, Giovanni, Matteo, Marco) e l’eucarestia. Effettuato sotto il controllo della Soprintendenza per i beni storici e artistici di Mantova, l’intervento è costato 300 mila euro, di cui 180 mila già raccolti (da fedeli, enti pubblici, banche, imprese). «Nel 1708 – hanno ricordato Foglio e Zambiasi- la confraternita del santissimo Sacramento pagava 24 lire all’anno, per la “scoppadura della polvere” delle tele del coro e degli intercolumni, da eseguire a Natale, a Pasqua e a S.Pietro. Da allora, nulla è stato fatto per il mantenimento del grandioso complesso pittorico, che versava in un precario stato di conservazione». Solo nel 1990, a più di tre secoli dalla sua realizzazione – hanno continuato i due -, è stato possibile provvedere al recupero di una prima opera, la «Vocazione di Pietro e Andrea». Il dipinto, deformato in più punti, presentava tagli, buchi e cadute di colore. La decisione più coraggiosa venne presa alla fine degli anni Novanta quando il nuovo parroco, don Fausto, propose il restauro del trittico absidale. Una sfida davvero impegnativa per la chiesa di Toscolano. E non solo a questo si è limitato. Ha infatti voluto completare l’intervento con le cinque lunette, gli affreschi e i cornicioni. Ora le opere sono state ricollocate, e chiunque le può ammirare. Ma il lavoro non è concluso. Con l’esperienza acquisita e il supporto della comunità, c’è tutta l’intenzione proseguire su questa strada, per riportare la chiesa allo splendore che merita. Gli «Amici di Luseti», luogo incantevole all’interno della valle della cartiere, guidati da Loris Locatelli (nipote di Ugo, l’unico calciatore italiano ad avere vinto sia le Olimpiadi a Berlino nel 1936, sia i Mondialiin Francia nel 1938) hanno finanziato il restauro di due pale nel laboratorio Fontanini – Marchetti: «La crocifissione», sempre del Celesti, e «La madonna con S.Cristoforo e S.Antonio» di Pace Pase. Un privato si è invece preso cura di un’altra tela: «S.Giuseppe in gloria». Grazie alla prodigalità dei cittadini, del Comune, di banche, imprese e associazioni varie, la chiesa sta piano piano rinascendo. Ma c’è ancora molto da fare. L’organo, ad esempio, non suona più, è diventato flebile. Il maestro Gerardo Chimini, nel provarlo, ha scosso malinconicamente la testa. Poi si dovrebbe completare il restauro del transetto dell’abside, e, soprattutto, della straordinaria tela da 40 metri quadri situata all’ingresso: «La strage degli innocenti». Il cammino è appena cominciato.

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