venerdì, Aprile 26, 2024
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La Pteris vittata vive di fronte alla villa degli Albertini e assorbe l’arsenico. È una pianta subtropicale molto rara nell’area mediterranea

Scoperta la felce mangia veleno

Sul lungolago c’è una pianta mangia-veleno. Le piace l’arsenico. Lo prende, lo assorbe, lo rende innocuo. È una felce. Il nome scientifico è Pteris vittata. L’ha scoperta un biologo gardesano, Daniele Zanini. Ne parla sul ventesimo numero della rivista Il Garda. L’ambiente, l’uomo edita dal Centro studi per il territorio benacense di Torri del Benaco. La Pteris vittata, dice Zanini, «è una specie rarissima sia per l’Italia continentale che per la regione mediterranea». A Garda ce n’è una colonia nel parco di villa degli Albertini, nei giardinetti pubblici antistanti il palazzo e addirittura fra le pietre del molo. «Con molta probabilità», scrive il biologo, «era stata piantata nel parco dei conti Albertini». Ma la cosa non è certa, perché gli esemplari ritrovati sulle mura di recinzione prossime al lago – una decina in tutto – sicuramente non sono stati messi a dimora dai giardinieri. Mentre potrebbero esserlo state le felci che si trovano accanto alla fontana dietro all’abitazione. Ma è fuori dal parco che la rara felce ha trovato il suo habitat migliore. «La popolazione più abbondante, circa 150 piante, si trova», annota Zanini, «di fronte alla villa, sui muretti che delimitano la strada Gardesana e lungo la struttura perimetrale del porto di Garda, quasi a contatto con l’acqua, sempre sui versanti caldi esposti a sud-ovest». Potrebbe in ogni caso trattarsi di presenze relativamente recenti. Non se ne trova infatti traccia nelle descrizioni della zona redatte dai botanici del passato. Non ne ha parlato il torresano Gregorio Rigo, e neppure Agostino Goiran, che nel 1906 ha invece segnalato in zona un’altra varietà di felce, la Pteris cretica, oggi presente solo nel Bresciano. È vero che la felce non è una specie molto appariscente, ma la presenza della Pteris vittata a Garda difficilmente sarebbe passata inosservata ad occhi esperti come quelli dei due maggiori studiosi della zona fra Ottocento e Novecento. In ogni caso, non se l’è fatta scap pare adesso Daniele Zanini, che continua nella sua puntigliosa ricerca sulle caratteristiche della flora e della fauna della regione gardesana. In Italia, si diceva, questa felce è abbastanza rara. È stata segnalata in Sicilia, in Calabria, sulla penisola di Sorrento e in alcune località della Liguria. È una specie tropicale o subtropicale. Vive in Asia, Medio Oriente, Africa, Madagascar. Australia, America. In area mediterranea la si trova soprattutto in Spagna e a Creta. Nel 2001 un team del dipartimento di ricerca sul suolo e sull’acqua dell’Università della Florida ha scoperto una curiosa caratteristica della Pteris vittata: la capacità, cioè, di accumulare nei suoi tessuti una quantità eccezionale di arsenico. «È per ora», osserva Daniele Zanini, «l’unica pianta conosciuta al mondo capace di ripulire il terreno da questo veleno». Ovvio che si spera che questa sua virtù non sia mai costretta a dimostrarla sul Garda: una contaminazione da arsenico sarebbe faccenda serissima, anche avendo “l’antidoto” in casa. Ma soprattutto, adesso che le è stata data notorietà, è opportuno che nessuno vada a strappar pianticelle sul lungolago.

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