venerdì, Aprile 26, 2024
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La riapertura reclamata a gran voce bloccata da una perizia rimasta nel cassetto

Vecchia Ponale: il comitato Cis non s’arrende

Con l’autunno si assiste ad un rilancio di iniziative sulla vecchia Ponale, ufficialmente chiusa dal giorno ormai lontano in cui è passata sotto la giurisdizione della provincia. Il Comitato Giacomo Cis, che ha raccolto diecimila firme di cittadini ed ospiti in calce alla petizione che vuole la strada riaperta al transito pedonale e CICLIStico, torna a bussare dall’assessore Berasi. Perchè lei prima di ogni altro fra quelli che s’erano impegnati (Casagranda, Grisenti, Benedetti e Molinari) la scorsa primavera? Solo perchè la titolare dell’ambiente aveva dato l’impressione di farsi carico della riapertura non per dovere d’ufficio ma per convinzione personale. Non che gli altri o siano di tiepida fede: ma lei pareva proprio averne fatta una bandiera.Ed allora ecco la richiesta, semplicissima. Non sarebbe possibile per intanto dare una letta alla perizia Castelli?, quella che l’ingegnere ha depositato in provincia da qualche mese ed è stata subito blindata tranne che per pochi ben informati che fanno uscire goccia a goccia annunci di prospettive catastrofiche? Servirebbe a sbarazzare il campo da illazioni pesanti ed antipatiche. Peraltro l’accordo di ritrovarsi a fine agosto (agosto del 2000, inutile aggiungerlo) sottoscritto da Benedetti, Berasi, Casagranda, Grisenti e Molinari – ciascuno con un bagaglio di competenze specifiche dal turismo al patrimonio, dall’ambiente alle testimonianze della storia alla viabilità – riguardava un confronto sulle modalità del recupero. L’obbligo d’una manutenzione, sia pur settoriale, delle pendici del monte per garantire il transito sulla Occidentale è fuori discussione dal momento che la provincia ha scartato come troppo onerosa ed ambientalmente improponibile l’ipotesi lombarda di un solo tunnel da Riva a Gargano. Ed allora, se un controllo periodico ai massi pericolanti dovrà sempre esserci, il recupero della Ponale segue quasi automatico. Nè da parte dell’amministrazione c’è la voglia di mollare di un millimetro: fra le 10.000 firme ci sono quelle di Cesare Malossini e di Pietro Matteotti. Nè l’uno nè l’altro sono disponibili ad accontentarsi delle promesse finora sprecate.

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