venerdì, Aprile 26, 2024
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La Regione ha reso operativi gli indirizzi strategici per il prossimo triennio. Tra gli investimenti anche una clinica per l’attività privata

Via libera all’ospedale di Roè

È stato definitivamente approvato dalla Regione Lombardia il Piano strategico triennale dell’Azienda ospedaliera di Desenzano. Gli indirizzi per i prossimi tre anni, dunque, sono ormai operativi. Nella sua delibera, la giunta regionale ha approvato l’istituzione dell’unità operativa di gastroenterologia all’Ospedale di Manerbio, dove fra l’altro è attivo un ottimo servizio di endoscopia che segue ogni anno circa 5700 esami endoscopici. Verrà istituito, di conseguenza, un primariato nuovo. Viene dismesso, invece, il reparto di medicina generale all’ospedale di Leno: l’attività di ricovero ordinario viene quindi concentrata nel solo presidio di Manerbio. Ma la novità di maggior spicco riguarda il «sì» a due importanti progetti che disegnano il futuro scenario della sanità sul Garda: la costruzione del nuovo ospedale a Roè Volciano, con un’ipotesi di accorpamento con quello di Fasano (che è dipendenza del «Civile» di Brescia) e il progetto per la realizzazione di una clinica per l’attività libero-professionale nell’area a ridosso dell’ospedeale Monte Croce di Desenzano. A Roè la superficie totale prevista per la nuova struttura è di circa 13 mila metri quadrati, con un costo stimato di oltre 40 miliardi di lire (parte reperiti con autofinanziamenti, parte con il project financing). È, in sostanza, la scommessa della sanità del Duemila sulla riviera del Garda. Nel nuovo ospedale si prevede di mantenere il servizio psichiatrico diagnosi e cura esistente e gli altri servizi attualmente esistenti nell’ospedale di Salò. L’altro progetto, invece, riguarda la realizzazione di una clinica dotata di un autonomo blocco operatorio, che permetterebbe di supplire alla temporanea indisponibilità di quello esistente in vista di una sua completa ristrutturazione. Si tratta di una struttura «espressamente finalizzata alle prestazioni in regime di libera professione sia di ricovero che ambulatoriali». Sorgerà su un’area nei paraggi del Monte Croce. Proprio per reperire nuove risorse finanziarie, l’Azienda ospedaliera in questi giorni mette all’asta l’alienazione di alcuni suoi immobili: un alloggio in centro storico di Desenzano, una limonaia in un paese dell’Alto Garda. La stima è di circa 800 milioni di lire. Tra le opere e le apparecchiature che stanno per essere consegnate ci sono il nuovo reparto di endoscopia digestiva che troverà posto nello stesso piano di medicina a Desenzano, guidato da Walter Piubello, e la nuova macchina di risonanza magnetica, molto attesa dal personale sanitario e dagli utenti costretti a rivolgersi altrove. Di recente l’Azienda ospedaliera di Desenzano è stata citata in un’inchiesta effettuata dal «Sole 24 Ore» sui tempi d’attesa. Ebbene, la struttura si è piazzata al terzo posto in Lombardia ed al settimo in Italia. I ricercatori, che erano poi redattori del quotidiano economico presentatisi come normali cittadini, hanno preso in esame cinque tra gli esami diagnostici più richiesti dagli utenti. Lo scorso anno anche a seguito di uno studio eseguito dall’Università di Verona l’Azienda ospedaliera di Desenzano era risultata di buon livello: a fornire un quadro rassicurante erano stati degenti e cittadini intervistati in un’indagine a campione. La Regione ha infine approvato il centro di cure palliative e della riabilitazione all’Ospedale di Salò. Non è stata confermata l’unità operativa di oncologia. Le conclusioni su questo piano sono del direttore generale, Angelo Foschini: «La nostra politica ha un presupposto assolutamente imprescindibile: l’impegno a garantire il servizio migliore, il più qualificato e tempestivo, ai cittadini, impiegando al tempo stesso nel modo più efficiente, senza spreco alcuno, il denaro pubblico. Il tutto nella massima trasparenza».

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