venerdì, Aprile 19, 2024
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A ferragosto all’«Acquafresca» la competizione più strampalata del lago

A vela con pianoforti, biciclette e altre invenzioni

Scocca l’ora della Regata pazza. Torna a ferragosto la competizione più strampalata del lago di Garda, una manifestazione giunta ormai alla sesta edizione. In gara, nello specchio d’acqua antistante il centro nautico Acquafresca, «imbarcazioni» costruite con i materiali più disparati, ma rigorosamente riciclati e non nautici. Non potranno partecipare i natanti a motore, ma solo mezzi con propulsione a vela o remi. Ovviamente non quelli tradizionali. L’occasione quindi per far volare l’ingegno e scoprire mezzi di fortuna in grado di tenere a galla lo scafo e percorrere i 300 metri di percorso lineare che dividono il punto di partenza, la spiaggetta a sud del centro nautico, all’estremità opposta della sede di Acquafresca. Un tratto breve ma ricco d’insidie per barche che nulla hanno a spartire con il mondo dell’acqua. Come le zattere di tapparelle, i catini o gli armadi a remi, senza dimenticare i bidoni a vela o le barche di tubi. Sono solo alcuni dei mezzi visti alla regata pazza, nata da un’idea di quei mattacchioni della polisportiva Fior d’Olivo che hanno saputo con arguzia ritagliarsi uno spazio tutto loro nell’ambito delle regate veliche del più grande lago d’Italia. Un’idea che riscuote sempre maggior consensi, visto il crescente numero di partecipanti vogliosi di cimentarsi in una competizione dove è indispensabile ingegno, ironia e tanta furbizia per riuscire ad agguantare il successo. E non mancano già gli iscritti. «Abbiamo ricevuto con largo anticipo l’adesione di quattro equipaggi», fanno sapere dalla base operativa di Acquafresca. «C’è attesa per questa sfida e molti soci del circolo sono all’opera per varare in tempo utile mezzi galleggianti davvero unici. La gara di ferragosto avrà inizio alle 15, ma le imbarcazioni partecipanti dovranno essere esposte nel piazzale del nostro centro a partire da mezzogiorno, per consentire alla giuria di valutare l’idoneità dello scafo e stilare una prima classifica per l’elezione della barca più originale. Nella stessa giornata verrà disputata la regata tra adulti impegnati a confrontarsi a bordo degli Optimist, piccole imbarcazioni usate dai bimbi alle prime armi con la vela». Tornando alla regata pazza non sono mancati in passato esempi davvero singolari. Come non ricordare l’impresa di un velista padovano riuscito nel non facile compito di mettere in acqua un pianoforte? Appoggiato su camere d’aria lo strumento musicale, con al centro una vela raffigurante note musicali, vagò nel lago per poi andare alla deriva sull’isola Trimelone. Seduto alla tastiera, stretto nell’elegante frack, il timoniere a recitare da consumato attore la sua parte. Non meno originale la bici acquatica condotta dal dodicenne Daniele Vangelista. Una Graziella bianca munita di pale al posto delle ruote, messe in movimento azionando i pedali. Manubrio invece in grado di direzionare il timone formato da un pezzo rudimentale di legno. A dare equilibrio allo scafo bottiglie di plastica. È comunque l’ingegno a vincere nella più sgangherata competizione acquatica. Come quello del tredicenne Edoardo Gobbi, campione in carica che l’anno scorso scomodò perfino Leonardo da Vinci assemblando una barca a dir poco incredibile dopo aver letto un testo dedicato al grande ingegnere rinascimentale. Alla fine toccò a lui la palma del migliore. Pardon, del più… pazzo .

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