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In dieci giorni oltre 4000 persone hanno visitato la suggestiva mostra in sala Segantini

Affluenza record per i diorami di Chita

Un successo che va oltre ogni più rosea aspettativa. La mostra dei diorami di Matteo Chiti, allestita in sala Segantini e promossa dall’istituto Padre Monti assieme a Comune e parrocchia, sta raccogliendo apprezzamenti quasi insperati. A dimostrarlo sono i numeri: fino ad ora sono state almeno quattromila le persone che in dieci giorni hanno visitato l’esposizione dal titolo “Come uno di loro” con soggetto l’infanzia di Gesù. Una tecnica insolita, quella dei diorami, ma altamente suggestiva. Il quaderno a disposizione in sala per i commenti dei visitatori è pieno zeppo di esclamazioni, ringraziamenti e plausi. Le opere di Matteo Chita non uscivano dal Museo “Padre Monti” di Saronno da dieci anni, custodite gelosamente dopo aver girato il mondo. I 20 diorami esposti in sala Segantini sono il frutto di tre decenni di lavoro, il meglio dell’immensa opera del religioso infermiere che nel suo tempo libero ha realizzato mille presepi. Nato a Matera nel 1913, l’autore è morto quattro anni fa a Roma. Diorama è termine oscuro, per i più, parola di origine greca che significa “guardare attraverso”: lo spettatore si trova di fronte una scena che lo proietta in una ambientazione realistica per il dettaglio dei particolari, la curata tridimensionalità, la prospettiva, l’illuminazione. Chita si è servito di materiali poveri, di scarto (soprattutto polistirolo, da lui lavorato e colorato), ma anche di opere preziose come le statuette di provenienza spagnola. Il risultato “cattura” l’osservatore e lo immerge nella rappresentazione; sono numerosi i visitatori che sono tornati a guardare con sempre maggiora attenzione gli incantevoli paesaggi, la ricostruzione di monumenti come il tempio di Gerusalemme o le grandi opere architettoniche egizie. Sono già pervenute richieste per esporre i diorami in altre città d’Italia, ma gli organizzatori nutrono il desiderio di portarli l’anno prossimo al mercatino di Trento. Numerosi volontari si alternano per l’accoglienza e raccolgono offerte a scopo di beneficienza. La mostra è aperta tutto il giorno di sabato e nelle feste; in considerazione dell’affluenza si consiglia la visita nei giorni feriali dalle 16 alle 19.

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