Anche se ancora non ufficialmente inaugurato, avverrà presumibilmente verso fine febbraio, il nuovo incubatoio del Garda bresciano, realizzato in tempo da record dopo le note lungaggini burocratiche, ha preso a funzionare. E di questa nuova realtà sono due Assessori provinciali a gioire, Alessandro Sala, per la Caccia e Pesca e mauro parolini per i Lavori Pubblici. Non di meno le autorità amministrative di Desenzano e, certamente i pescatori di professione che sul lago ad operare quotidianamente sono ancora 52. Circa un miliardo del vecchio conio il costo dell’infrastruttura a cui vanno aggiunti i costi delle attrezzature. Ma certamente un opera che consentirà un proseguo nelle attività di ripopolamento di alcune fra le più importanti specie ittica presente nel lago di garda: coregone o lavarello, Luccio e carpione. “Attualmente sono gia oltre 40 milioni le uova raccolte nelle campane di vetro per la campagna ittiogenica per la riproduzione del coregone – ci spiega l’Assessore Sala nel corso di una vista, in anteprima, al nuovo incubatoio –. A campagna conclusa le uova raccolte saranno attorno ai 100 milioni con una ipotetica percentuale di sopravvivenza, una volta che gli avannotti verranno immessi nel lago, di circa il 60/70%. Una campagna questa – prosegue Sala – che è iniziata un po’ male a causa delle cattive condizioni meteorologiche. Delle 8 uscite previste, in periodo di divieto della pesca, le prime due, quelle del 23 e 29 dicembre, si sono concluse con un nulla di fato. Buone invece le altre l’ultima delle quali prevista per il prossimo 14 gennaio”. Una volta pescate le femmine avviene direttamente a lago la fase cosiddetta della spremitura e quindi della raccolta delle uova direttamente dai pescatori stessi che provvedono poi in luoghi stabiliti a consegnarle agli agenti del Nucleo ittico-venatorie della Provincia. Una volta giunte presso il nuovo incubatoio le uova vengono immesse nelle “Campane” e li rimarranno per circa 30/40 giorni a seconda della temperatura dell’acqua che viene prelevata direttamente a lago ad una profondità di circa 70 metri e, cosi come pescata, utilizzata direttamente nell’incubatoio stesso. Attualmente la temperatura media oscilla fra i 7 ed i 9 gradi. Una volta iniziata la schiusa delle uova gli avannotti vengono messi in grandi vasche per un paio di giorni e successivamente portati al largo e lasciati liberi. La prima “semina” potrebbe avvenire gia entro la fine di febbraio. A coordinare questa campagna ittiogenica e l’attività dell’incubatoio è l’Ispettore Rolando Loda mentre quotidianamente prestano la loro opera l’agente Romeo Girelli e l’agente volontario Giuseppe Bettini. Ad aiutare queste persone vi sarà, saltuariamente la guardia ittica volontaria Silvano Furieri ed un operaio della Ditta Cauto. Responsabile scientifico della produzione presso l’incubatoio è Stefano Marturano, progettista del progetto di realizzazione dell’incubatoio e Gaetano Gentili quale responsabile scientifico per l’Ufficio. A tenere invece i registri e la sintesi della produzione presso l’incubatoio sarà Gianfranco Monatti. “infine – ricorda l’Assessore Sala –è stato attivato in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico e l’ASL di Salò il monitoraggio sulla fauna ittica ai sensi della legge sanitaria attualmente in vigore”.