giovedì, Maggio 22, 2025
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Anche se ancora non ufficialmente inaugurato, avverrà presumibilmente verso fine febbraio, il nuovo incubatoio del Garda bresciano, realizzato in tempo da record dopo le note lungaggini burocratiche, ha preso a funzionare

Avviate le attività presso l’incubatoio provinciale di Desenzano

Anche se ancora non ufficialmente inaugurato, avverrà presumibilmente verso fine febbraio, il nuovo incubatoio del Garda bresciano, realizzato in tempo da record dopo le note lungaggini burocratiche, ha preso a funzionare. E di questa nuova realtà sono due Assessori provinciali a gioire, Alessandro Sala, per la Caccia e Pesca e Mauro Parolini per i Lavori Pubblici. Non di meno le autorità amministrative di Desenzano e, certamente i pescatori di professione che sul lago ad operare quotidianamente sono ancora 52. Circa un miliardo del vecchio conio il costo dell’infrastruttura a cui vanno aggiunti i costi delle attrezzature. Ma certamente un opera che consentirà un proseguo nelle attività di ripopolamento di alcune fra le più importanti specie ittica presente nel lago di Garda: Coregone o Lavarello, Luccio e Carpione. “Attualmente sono gia oltre 40 milioni le uova raccolte nelle campane di vetro per la campagna ittiogenica per la riproduzione del coregone – ci spiega l’Assessore Sala nel corso di una vista, in anteprima, al nuovo incubatoio –. A campagna conclusa le uova raccolte saranno attorno ai 100 milioni con una ipotetica percentuale di sopravvivenza, una volta che gli avannotti verranno immessi nel lago, di circa il 60/70%. Una campagna questa – prosegue Sala – che è iniziata un po’ male a causa delle cattive condizioni meteorologiche. Delle 8 uscite previste, in periodo di divieto della pesca, le prime due, quelle del 23 e 29 dicembre, si sono concluse con un nulla di fato. Buone invece le altre l’ultima delle quali prevista per il prossimo 14 gennaio”. Una volta pescate le femmine avviene direttamente a lago la fase cosiddetta della spremitura e quindi della raccolta delle uova direttamente dai pescatori stessi che provvedono poi in luoghi stabiliti a consegnarle agli agenti del Nucleo ittico-venatorie della Provincia. Una volta giunte presso il nuovo incubatoio le uova vengono immesse nelle “Campane” e li rimarranno per circa 30/40 giorni a seconda della temperatura dell’acqua che viene prelevata direttamente a lago ad una profondità di circa 70 metri e, cosi come pescata, utilizzata direttamente nell’incubatoio stesso. Attualmente la temperatura media oscilla fra i 7 ed i 9 gradi. Una volta iniziata la schiusa delle uova gli avannotti vengono messi in grandi vasche per un paio di giorni e successivamente portati al largo e lasciati liberi. La prima “semina” potrebbe avvenire gia entro la fine di febbraio. A coordinare questa campagna ittiogenica e l’attività dell’incubatoio è l’Ispettore Rolando Loda mentre quotidianamente prestano la loro opera l’agente Romeo Girelli e l’agente volontario Giuseppe Bettini. Ad aiutare queste persone vi sarà, saltuariamente la guardia ittica volontaria Silvano Furieri ed un operaio della Ditta Cauto. Responsabile scientifico della produzione presso l’incubatoio è Stefano Marturano, progettista del progetto di realizzazione dell’incubatoio e Gaetano Gentili quale responsabile scientifico per l’Ufficio. A tenere invece i registri e la sintesi della produzione presso l’incubatoio sarà Gianfranco Monatti. “infine – ricorda l’Assessore Sala –è stato attivato in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico e l’ASL di Salò il monitoraggio sulla fauna ittica ai sensi della legge sanitaria attualmente in vigore”.

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