venerdì, Dicembre 8, 2023
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Calato il sipariosulle mostre Matildiane di Mantova

L’Asses­so­ra­to alla Cul­tura del­la Provin­cia di Man­to­va sta com­ple­tan­do, con gli altri enti e realtà coin­volte, l’e­same com­p­lessi­vo dei dati sui vis­i­ta­tori del­la tre mostre che nel ter­ri­to­rio man­to­vano sono state ded­i­cate a Matilde di Canossa.Come si ricorderà, infat­ti, men­tre la Casa del Man­teg­na ospi­ta­va la grande espo­sizione “Matilde di Canos­sa, il Pap­a­to e l’Im­pero”, cura­ta da Rena­ta Sal­varani, il Monas­tero benedet­ti­no Poliro­ni­ano di San Benedet­to Po mostra­va se stes­so e si rac­con­ta­va attra­ver­so l’ap­pro­fon­di­ta espo­sizione “L’Ab­bazia di Matilde. Arte e sto­ria in un grande monas­tero del­l’Eu­ropa Benedet­ti­na (1007–2007)”, cura­ta da Pao­lo Golinel­li. Anco­ra Man­to­va, ma sta­vol­ta il Dioce­sano, appro­fon­di­va un per­son­ag­gio di rilie­vo del sec­o­lo matil­diano con la mostra “Ansel­mo di Luc­ca. Con­sigliere di Matilde, Patrono di Man­to­va” cura­ta da Rober­to Brunelli.Mentre si sta proce­den­do all’anal­isi sta­tis­ti­ca dei vis­i­ta­tori (cit­tà e regioni di prove­nien­za, divi­sione tra pub­bli­co sco­las­ti­co, grup­pi orga­niz­za­ti e vis­i­ta­tori sin­goli, ecc.) un dato emerge molto chiara­mente: com­p­lessi­va­mente, le mostre man­to­vane han­no super­a­to quo­ta cen­tomi­la visitatori.Commentando questo risul­ta­to, il Pres­i­dente del­la Provin­cia, pro­fes­sor Mau­r­izio Fontanili, ha sot­to­lin­eato come in un anno non pro­prio favorev­ole alle mostre — i dati pub­bli­cati dal­l’Ansa sul­l’an­da­men­to nazionale dimostra­no una chiara fles­sione nel numero di vis­i­ta­tori — il dato man­to­vano spic­chi con tut­ta evi­den­za. A risultare pre­mi­ante, sec­on­do Fontanili, è sta­ta la qual­ità delle inizia­tive pro­poste ma anche l’idea di creare un cir­cuito nel nome e nel­la memo­ria di Matilde che unis­ca Man­to­va al mag­nifi­co monas­tero benedet­ti­no di San benedet­to Po. Molti han­no scel­to i mezzi meno con­sueti per com­piere il tragit­to tra Man­to­va e il Po, dal servizio flu­viale alla vec­chia Lit­to­ri­na e anche questo è un ele­men­to inter­es­sante per capire nuove propen­sioni e nuovi inter­es­si del tur­is­mo sul territorio.Le Mostre Matil­diane, nel­l’anal­isi del Pres­i­dente Fontanili, si sono riv­e­late un eccel­lente medi­um comu­nica­ti­vo. La quan­tità, e la qual­ità, di arti­coli, servizi tele­vi­sivi, radio­foni­ci che i mezzi di infor­mazione ital­iani ma anche di altri Pae­si han­no ris­er­va­to alle mostre man­to­vane su Matilde è risul­ta­ta asso­lu­ta­mente impo­nente, con­tribuen­do così in modo ril­e­vante ad incen­ti­vare non solo una visi­ta alla cit­tà ma soprat­tut­to ad allargar­la al ter­ri­to­rio provin­ciale, con­sen­ten­do a molti che non lo conosce­vano di sco­prire quel­l’au­t­en­ti­co tesoro d’arte che è il Monas­tero Polironiano.Il mod­el­lo mul­ti­cen­tri­co, con­clude l’asses­sore alla cul­tura Rober­to Pedraz­zoli, si è con­fer­ma­to vin­cente e di questo si ter­rà gius­to con­to nel­la pro­gram­mazione cul­tur­ale del­la Provin­cia di Man­to­va. Gra­zie alle Mostre Matil­diane, anno­ta anco­ra Pedraz­zoli, è sta­to pos­si­bile creare o raf­forzare una serie di lega­mi e di col­lab­o­razioni con altre ammin­is­trazioni e anche questo è un pat­ri­mo­nio a met­tere a val­ore

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