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Il prolungamento della strada statale 11 contestato dai cittadini perché «non risolve i problemi di viabilità del Basso Garda»

Comitati contro la tangenziale allungata

Il prolungamento della tangenziale alla statale 11, bloccata da anni al confine con la provincia di Brescia, non sarebbe la soluzione ai problemi viabilistici del Basso Garda. A contestarne nuovamente la realizzazione sono i comitati spontanei dei cittadini di San Benedetto, Peschiera e Cavalcaselle costituitisi negli anni scorsi come fonte di opposizione al progetto. Tirati in ballo in seguito a un recente articolo «Una superstada per il footing» apparso su L’Arena e che denunciava lo scandalo dovuto alla mancata realizzazione della variante che «giace incompiuta nei vigneti della Rovizza». I comitati intervengono con una comunicazione inviata al ministro delle Infrastrutture e trasporti Pietro Lunardi, all’assessore all’ambiente della Regione Veneto Chisso, all’assessore provinciale di Verona Gilberto Formenti, agli onorevoli senatori Paolo Danieli e Umberto Chincarini, ai sindaci dei Comuni di Sirmione, Castelnuovo e Peschiera, nonché a L’Arena. Premettendo che sono stati i primi a denunciare la «situazione drammatica del traffico veicolare in tutto il Basso Garda e in particolare a Cavalcaselle» sostengono però che non «è vero» quanto scritto nel contestato articolo e cioè «che le popolazioni di Cavalcaselle e Peschiera invochino da anni la realizzazione della variante come soluzione ai problemi visibilistici». Tutt’altro. Si dichiarano convinti invece che la realizzazione «porterà una grande distruzione dei territori oltre all’aumento del traffico veicolare per la sua vicinanza all’autostrada ormai satura, e proprio nei centri abitati che si vuole tutelare. Il paese di Cavalcaselle», sostengono ancora i comitati, «da più di trent’anni ingiustamente penalizzato da un traffico assurdo non risolverà il suo problema, in quanto il traffico sarà semplicemente spostato da nord a sud del paese». Inoltre mettono in guardia della situazione drammatica in cui verrà a trovarsi Peschiera, centro storico compreso, quando «la nuova strada dopo avere devastato il territorio andrà a finire sul tracciato storico della tangenziale interamente abitato da circa 20 anni. I comitati si dichiarano quindi «fermamente contrari alla realizzazione di nuove strade, in quanto il Basso Garda è gravemente collassato dalla presenza di un numero elevato di infrastrutture», nello stesso tempo sostengono come gli interventi che si intendono realizzare risultino «scoordinati tra loro», nonché fonte di «danni irreversibili al territorio oltre ad essere ancora una volta spreco di denaro pubblico». Contro la variante 11 i Comitati ancora nel ’90 avevano raccolto oltre mille firme e un voto unanime del Consiglio comunale di Peschiera al progetto contrario, intervengono affinché venga accolta la proposta che da oltre una decina d’anni portano avanti: la realizzazione a Cavalcaselle del raccordo autostradale con la superstrada per Affi. «Il progetto è già stato finanziato», fanno presente, «e riteniamo che i veicoli completino il loro percorso in autostrada e non vadano a intasare le strade esistenti». Fondamentale inoltre, per il Coordinamento dei comitati «riconsiderare tutto il sistema delle infrastrutture e dello sviluppo economico dal Basso Garda, tenendo conto che il territorio non può sopportare forti squilibri causati da grandi opere viabilistiche e piani urbanistici a carattere prevalentemente speculativo».

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