Man a mano che chi sa lascia uscire le notizie, appare sempre meno comprensibile la lettera con cui il presidente dell’Atesina, Ceola, informa l’amministrazione comunale rivana che la cessione dei terreni dell’autostazione che servono per la rotonda della bretella «potrà trovare attuazione solo dopo l’acquisizione di idonea area per la realizzazione della nuova rimessa». Nel dibattito sviluppatosi in consiglio comunale a seguito della richiesta di chiarimenti da parte di numerosi consiglieri, Lorenzo Prati ha ricordato come il problema del deposito sia antico quanto la stazione, visto che quel piazzale, nel bel mezzo di un consistente nucleo di abitazioni, non è certo il più idoneo ad accendervi, ogni mattina, quasi una cinquantina d’autobus che prima di partire scaldano il motore e scaricano gas sotto le finestre della gente. Ma il sindaco Malossini ha comunicato che l’assessorato provinciale ai Trasporti ha addirittura provveduto a stanziare 2 miliardi e mezzo di contributo all’Atesina affinché la società possa acquistare l’area per il nuovo deposito laddove è prevista dal prg, ossia di fronte all’ex caserma Pietro Cella, a sud della stradetta che collega via Ardaro con la circonvallazione sbucando vicino all’ex agritur Comai. E’ quindi evidente che il trasferimento del deposito è problema a sé che, anzi, dalla costruzione della rotonda potrebbe ricevere un colpo d’acceleratore per uscire dalle secche in cui si trascina da dieci anni buoni.
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La Provincia ha già stanziato il contributo per l'area individuata nel prg rivano
Due miliardi e mezzo all’Atesina per il nuovo deposito
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