giovedì, Gennaio 23, 2025
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I dati dell’Agenzia regionale per l’ambiente sono tranquillizzanti

Elettrosmog, non ci sono rischi ma il Comune sposta le antenne

«I risultati mostrano che sia all’interno che all’esterno degli edifici, anche nelle condizioni di massimo irraggiamento, per il campo elettrico e per il campo magnetico non si prefigura il superamento dei relativi limiti normativi». Firmato Arpa, cioè l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente. A Sirmione, dunque, non ci sono per ora pericoli per la salute umana dall’elettrosmog. Anzi, il Comune, per bocca del suo attivissimo consigliere delegato all’Ambiente Michele Piermarini, annuncia che «è stato disdettato il contratto con Tim riguardo al posizionamento del ripetitore in località Rovizza, contratto stipulato dalla precedente amministrazione». Dice Piermarini: «Anche se le emissioni elettromagnetiche degli impianti e dei ripetitori di telefonia non dovessero superare la soglia di attenzione, l’amministrazione continuerà ad effettuare il loro monitoraggio e studierà il sistema per traslocarli in aree meno abitate». Michele Piermarini, consigliere comunale delegato all’Ambiente e all’Ecologia per il Comune di Sirmione, è esplicito su questo tema. «I nostri uffici stanno già lavorando per redigere il piano di localizzazione dei ripetitori; si tratta di uno studio ad hoc in sintonia con il nuovo Prg per evitare che, magari fra 10-20 anni, potremmo ritrovare ancora gli impianti di telefonia od altro del genere sulla testa degli abitanti». E’, dunque, guerra ai ripetitori e alle possibili emissioni sulle quali da anni si è aperto un acceso dibattito sulla loro pericolosità o meno per la salute dell’uomo. A Sirmione l’amministrazione, unico esempio per ora nella nostra provincia, ha chiamato i tecnici dell’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, per effettuare un check-up completo degli impianti esistenti nell’intero territorio sirmionese. In genere sono i cittadini a scuotere le loro amministrazioni con petizioni o denunce, a Sirmione invece si è mossa per prima l’amministrazione. «La Giunta – riprende Piermarini – si è mostrata sensibile al problema dei campi elettromagnetici, chiedendo l’intervento dell’Arpa la quale ha mandato dei tecnici». Quali zone sono state controllate? «Piazza Mercato a Colombare, la Rovizza e via S. Pietro nei paraggi dell’Hotel “Olivi”, cioè dove sono situati alcuni ripetitori di telefonia mobile». Quali sono stati i risultati dell’Arpa? «Che i valori registrati, anche nelle condizioni di massimo esercizio settimanale delle “stazioni radio base” sono al di sotto dei parametri fissati per il campo elettrico e per quello magnetico, quindi entro i limiti fissati dalla normativa di riferimento». Ma, restando un dubbio, cosa farà la Giunta? «Anche se i valori dovessero essere confermati nel futuro, l’opinione dell’amministrazione resta, ripeto, quella di salvaguardare la popolazione perchè l’esposizione alle emissioni, a lungo termine, in assenza di analisi e conferme scientifiche potrebbe arrecare danni alla salute. L’obiettivo, quindi, è individuare nuove zone dove collocare i ripetitori. Intanto, l’Arpa ha effettuato anche controlli sulla qualità dell’aria. I risultati dovrebbero essere forniti tra breve. Ma, a differenza di quelli positivi sulle emissioni elettromagnetiche, in quest’ultimo caso ci potremmo trovare davanti a dati inquietanti. Le centraline sono state collocate all’ingresso del centro storico e in alcuni tratti di via Colombare, vale a dire l’arteria interna più battuta dal traffico. Un precedente studio, commissionato dalla vecchia Giunta Arduino, aveva interessato l’inquinamento acustico. E i risultati non avevano certo smentito le previsioni. I livelli di rumorosità erano, infatti, quasi tutti in esubero rispetto ai parametri, soprattutto nella zona di Colombare e nei paraggi del centro. Se i sospetti dovessero trovare conferma nelle analisi eseguite dall’Arpa, il Comune avrebbe in mano l’asso per decidere, in un futuro non lontano, di introdurre il senso unico di marcia in via Colombare e, nelle ore serali durante la lunga stagione turistica, anche la chiusura al traffico. Un progetto che, a dire il vero, è già stato messo in pratica, anche se alcuni commercianti della popolosa frazione lo contestano.

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