Si sono dati appuntamento, come ogni anno da 25 anni a questa parte, nella loro caserma: sono gli agenti del 15° Reparto mobile della polizia di Stato, ospitato sino al 1969 nell’edificio che si affaccia su parco Catullo e sui bastioni della Fortezza e che dal 1970 è sede della scuola di polizia. A riceverli, per una ricorrenza così importante, anche il questore di Verona, Luigi Merolla, oltre al direttore della scuola Giuseppe Reccia e una folta rappresentanza, in divisa, degli allievi che frequentano l’istituto. Il questore Merolla si è rivolto agli agenti del passato e del futuro della polizia sottolineando proprio «questo ideale passaggio di consegne che si concretizza in questa scuola, luogo e ambiente che sa valorizzare il significato della continuità, elementi che rafforzano le nostre radici e la nostra identità». «Il rispetto della storia e della tradizione sono necessari», ha ribadito il direttore Reccia, «per garantire la sicurezza al Paese; e sono lieto che i nostri allievi abbiano voluto sottolineare il legame tra passato, presente e futuro della Polizia facendo scrivere “Nel segno della continuità” sulla targa che hanno regalato ai componenti del 15° Reparto mobile di allora». «Un reparto», ha sottolineato ancora Reccia, «che è stato l’unico a ricevere come tale la medaglia d’argento al valor civile per l’intervento effettuato dopo l’alluvione della Val Camonica del 1953». «D’altra parte noi siamo stati i primi ad arrivare sul posto», hanno ricordato alcuni dei componenti del 15° Reparto mobile, «grazie anche alla vicinanza con il luogo del disastro; l’alluvione si è verificata nel pomeriggio e, così come accade ancora oggi in presenza di questi disastri, abbiamo lavorato giorno e notte ma con molti meno mezzi di adesso per cercare di salvare e aiutare le popolazioni colpite». Il 15° Reparto mobile è stato formato nel 1952, e destinato a Peschiera, nella caserma XXV Aprile, abbandonata da anni. I militari, infatti, vi trovarono di tutto, comprese le mangiatoie dei cavalli nelle stanze del pianterreno un tempo adibite a stalle, e le stanze in cui presero alloggio avevano finestre prive di vetri e attraversate dai rami degli alberi. All’attività di ripristino e sistemazione dell’edificio che li ospita, i militari affiancarono quella dei compiti di pubblica sicurezza e, un anno dopo, l’intervento in Val Camonica. Ma ci saranno anche l’alluvione di Firenze e tutti gli anni del terrorismo prima che, nel 1969, il Reparto venga dismesso. «Solo tecnicamente, perché l’attività non è cambiata molto», ricorda Sabatino Di Loreto, che insieme ai colleghi di un tempo Federico Pomo, Gino La Schiazza e Aldo Mingalvi organizza l’appuntamento annuale. «Anche se i componenti del 15° sono entrati a far parte del quadro permanente della scuola, non sono certo mancati negli anni sino alla nostra pensione interventi sia di pubblica sicurezza che di aiuto nelle varie emergenze».