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La struttura appena restaurata verrà inaugurata il primo sabato di maggio. Ospiterà sale per conferenze e mostre, enoteca e un piazzale spettacoli

La caserma di Porta Verona si trasforma in centro turistico

Conto alla rovescia per l’inaugurazione del nuovo centro culturale, multimediale, turistico ed enoico della caserma di Artiglieria di Porta Verona. Il completamento della ristrutturazione (anche se solo metà degli immobili saranno agibili da subito e l’altra metà per fine anno), voluto dall’Amministrazione comunale in collaborazione con i consorzi di tutela del vino Bardolino, Custoza, Lugana, Garda e Valdadige-Terra dei Forti e con la cooperativa sociale Beta, è stato annunciato ieri a Vinitaly. La scelta della maggiore vetrina mondiale del vino non è casuale, in quanto la convenzione stipulata dal Comune con la cooperativa che gestirà la struttura prevede che la finalità preminente sarà la promozione delle attività e dei prodotti del lago. Al suo interno, entro la fine dell’anno, verrà aperta un’enoteca, ospitata al piano terra della caserma di Artiglieria di Porta Verona (costruita dagli austriaci tra il 1854 e il 1857), vasta 4.000 metri quadrati e restaurata nel rispetto di disegni, forme e materiali originali. Lo stabilimento, compreso tra i manufatti di Porta Verona e bastioni San Marco contiene, oltre la zona enoica, la sala Piccard di rappresentanza, sale per conferenze e mostre, un piazzale per manifestazioni e attività all’aperto. Si tratta inoltre di un luogo ideale per ospitare un salone del gusto. Giovedì prossimo il Comune, assieme ai consorzi di tutela e alla cooperativa sociale Beta, effettuerà una visita guidata della struttura per i rappresentanti istituzionali e privati del mondo del vino. Il primo sabato di maggio si terrà l’inaugurazione ufficiale. «L’Artillerie Etablissement è il nome francese dato dal progettista, il maggiore Gedeon von Radò, all’arsenale voluto da Radetzky nella piazzaforte di Peschiera del Garda», ha spiegato Claudio Zanoni, presidente di Beta, «un complesso monumentale di risonanza europea, unico del genere sul lago e non solo sul Garda». Ma il primo spettacolo è il monumento in sé, un capolavoro di architettura su due piani a ordine gigante tra Porta Verona (che evoca le forme di Guidobaldo della Rovere e Michele Sanmicheli) e il bastione San Marco, entrambi cinquecenteschi. Le facciate sono decorate da lesene doriche e archi bugnati, in pietra giallo tufo e rosso Verona (ma giallo è anche il colore simbolo dell’artiglieria italiana e rosso di quella austriaca). Il restauro è stato diretto dagli architetti Lino Vittorio Bozzeto e Oscar Cofani. Lo stabilimento d’artiglieria comprende la caserma, il laboratorio pirotecnico, la palleria, parte di Porta Verona e del bastione San Marco. Il laboratorio, situato al piano terra, era occupato dai lavori di carpenteria, di confezionamento delle cariche, di fusione e di tutto quello che serviva per mantenere l’armeria della piazzaforte. Che una fortificazione come la Caserma di Porta Verona si stia trasformando in contenitore pubblico per la cultura, il divertimento, la promozione dei beni locali e l’associazionismo è il segno di una vivace evoluzione verso l’integrazione fra turismo e beni ambientali.

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