Sono passati tre anni dai Mondiali di ciclismo, disputati in riva al Garda e a Verona. Ma ancora non è stata dipanata la matassa relativa al contributo che il Comune lacustre deve, o dovrebbe, erogare alla «Mondiali Spa», la società organizzatrice delle gare iridate.Per capire la questione, piuttosto intricata, è necessario fare un salto indietro e tornare a quel 26 aprile del 2004, quando il Consiglio comunale deliberò, astenute le minoranze (in pratica l’attuale maggioranza) e i consiglieri Er-manno Azzolini e Zeno Gianfranceschi, di assegnare 48 mila euro, pari al 20 per cento del contributo complessivo di 240 mila euro, alla Mondiali Spa. «Erogheremo il resto dei soldi solo se al termine della competizione iridata il bilancio della società organizzatrice sarà in perdita», dichiarò l’allora assessore Aristide Avanzini, fratello dell’attuale vicesindaco di Bardolino.E proprio su questo punto il sindaco Pietro Meschi e la giunta comunale fanno oggi leva per non pagare più nemmeno un centesimo alla Mondiali Spa. Il caso è venuto alla luce nella delibera di giunta del 19 ottobre con cui sindaco e assessori hanno dato incarico all’avvocato Pierluigi Vesentini, legale che segue quasi tutte le pratiche del Comune gardesano, di fornire un parere in merito alla richiesta-proposta presentata dalla studio legale Zilioli di Verona per conto della società Mondiali di Ciclismo 2004.In questa lettera viene proposta all’amministrazione di Bardolino una transazione «a saldo e stralcio», pari almeno a circa il cinquanta per cento del saldo finale del contributo. «Qualora anche questa proposta rimanesse disattesa, la Mondiali di Ciclismo 2004 ha ferma intenzione di ottenere l’erogazione del saldo del contributo stante l’inconsistenza delle motivazioni del Comune, dal momento che la finalità principale dell’organizzazione della manifestazione era destinare il saldo residuo a fini sociali». In caso di rifiuto la società Mondiali di ciclismo «sarà costretta ad adire a vie legali a tutela dei propri interessi, della propria immagine e dell’impegno di destinare il residuo del bilancio finale di liquidazione alle attività sociali previste».Una comunicazione che ha sollevato qualche perplessità e preoccupazione. Di fronte a quest’ultimo avviso, quindi, la giunta comunale ha cosi ravvisato la necessità di acquisire il parere di un legale per capire quale strada imboccare. «Secondo le carte in nostro possesso», afferma l’assessore allo sport, Francesco Marchiori, «avremmo dovuto versare il contributo di 240 mila euro esclusivamente qualora a consultivo la società Mondiali 2004 avesse presentato un disavanzo di gestione almeno di entità uguale o superiore all’importo del contributo erogabile. Inoltre la richiesta di liquidazione della spesa doveva essere comprovata da idonea documentazione di spesa in relazione al sostenimento dei costi riconducibili all’evento iridato. Ebbene in seguito ad accertamenti effettuati dai nostri uffici comunali», continua Marchiori, «abbiamo riscontrato che non sussistono i presupposti necessari all’erogazione del contributo stesso visto che il disavanzo di gestione non risulta essere pari o superiore all’importo del contributo pattuito».«Non c’è dubbio che in mancanza di chiarezza e di un consultivo che mostri tutte le spese sostenute dalla Mondiali Spa non è nostra intenzione andare a saldare il contributo», conclude deciso Marchiori; il quale, come la giunta di Bardolino, rimane in attesa di un parere chiarificatore dal legale del Comune.
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Altro denaro, oltre la quota già versata, solo «in caso di bilancio passivo e per fini sociali»: ma la vicenda adesso finisce sulle scrivanie degli avvocati
Lite legale sui contributiper i Mondiali del 2004
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