venerdì, Ottobre 11, 2024
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L’ultimo avvistamento, da parte di due tedeschi, risale a venerdì scorso

L’orso ha sbranatoquattro pecore

Quattro caduti e un disperso nella prima incursione del nuovo orso del Baldo, nella notte fra sabato e domenica, nel recinto di un piccolo gregge di pecore. Gino (o Gina?), già visto e soprannominato così ormai da una mezza dozzina di persone, ma mai fotografato, è passato dalla dieta frugivora ed erbivora a quella carnea. Lo ha fatto saltando dentro la staccionata della piccola proprietà incustodita del camionista Mario Chincarini «Mariotti», il quale abitae nella frazione Le Vigne di Malcesine, in località Le Fratte, a 1150 di quota sopra Pastagne, giusto sotto la linea della funivia del Baldo le cui cabine s’incrociano proprio sulla verticale dell’ovile.A nulla è servita la presenza di una piccola stalla di ricovero e del montone dotato di corna robuste, il plantigrado ne ha scannate quattro, tutte bianche e adulte della razza «grosse» e si è cibato delle loro interiora, poi si è aperto un varco nel recinto e, sazio, è scomparso.A Chincarini non è rimasto altro che fare denuncia ai carabinieri «contro ignoti» e chiamare la forestale di Brenzone che, già domenica mattina ha accertato i danni ed ha escluso potesse trattarsi dell’opera di cani rinselvatichiti, presenza non infrequente causa la fame e la «disattenzione» di alcuni padroni.Dall’Unità di progetto caccia e pesca della Regione Veneto, che ha appena aderito al protocollo interregionale con Friuli, Alto Adige e Lombardia proposto dalla Provincia Autonoma di Trento, responsabile della reintroduzione dell’orso sulle Alpi Orientali, di cui anche Verona è partecipe, la dottoressa Sonia Calderola conferma che è previsto un risarcimento immediato «in caso di danni da predatori: orsi, linci e lupi, sulla base di un sopralluogo con una precisa perizia tecnica».Certo bisognerà, d’ora in poi, rinforzare i recinti delle greggi del Baldo o dotarli dei cani molossoidi che tuttora si usano in Abruzzo contro l’orso marsicano ( cento presenze accertate), un tempo diffusi anche sulle nostre montagne.L’ultimo avvistamento in ordine di tempo del nuovo animale selvatico baldense, che fra gli esperti si è orientati a ritenere un giovane erratico impegnato nella sua trasmigrazione autunnale alla ricerca di cibo, o intento alla colonizzazione di nuovi territori in conseguenza dell’incremento della sua famiglia trentina ( ma potrebbe essere anche una femmina adulta e incinta che vuole starsene in pace e sta cercando la grotta dove svernare in letargo) lo si deve a due turisti tedeschi venerdì scorso14 sera in località Signòr, al limite nord della foresta Selva Pezzi, se lo sono visti davanti, seduto, si sono subito allontanati.In letteratura faunistica non vi sono tracce di aggressioni all’uomo, c’è sempre però un’indicazione netta: non molestarlo, anche se ha un grande fascino, lasciarlo in pace. Sarà compito della vigilanza dell’ex riserva demaniale integrale evitare intrusioni di curiosi, fotografi o, peggio, di cercatori di funghi e, addirittura, di bracconieri attratti dal prestigio della preda.Si chiama «wilderness», questa, natura intatta, anche sul baldo. È il silenzio della natura che vive. Gino (o Gina), inoltre, dimostra un vero carattere da orso, e potrebbe non gradire l’improvvisa celebrità.

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