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Portata minima (10,5 mc al secondo) per «tenere» il livello del Garda

Mincio ridotto a poco più di un torrente

L’ingegner Gaetano Quarta, da 14 anni responsabile degli uffici mantovani del Magistrato delle Acque, ci risponde gentilmente al telefono proprio pochi minuti dopo aver spedito ai funzionari dell’«edificio regolatore» (impropriamente chiamato diga) di Ponti sul Mincio un fax che riduce a 10,5 metri cubi al secondo la portata del grande emissario del Garda. E’ la conferma «operativa» che il bassissimo livello del lago non è solo una curiosità statistica, ma una preoccupazione reale (anche se ancora non si può parlare di allarme) che serpeggia tra i tecnici incaricati di equilibrare – con l’uso delle paratoie sul Mincio – due grandi economie legate all’acqua del lago. L’economia ambientale-turistica dei centri rivieraschi e l’economia agricola di 100mila ettari di campagna pregiata nel mantovano.Fortuna vuole che la clamorosa siccità e il conseguente inesorabile abbassamento del Garda (ieri solo 29 centimetri sopra il cosiddetto 0 idrometrico: record assoluto per questo periodo) coincidano con le stagioni «del letargo» sia degli operatori turistici che dei contadini, ma l’ingegner Quarta, a scanso di equivoci, sta cercando di conservare nel grande magazzino della Padana più acqua possibile. L’ulteriore riduzione decisa ieri del deflusso del Mincio (che con una portata di 42 metri cubi al secondo si porterebbe via un centimetro di Garda in 24 ore) dovrebbe tradursi in non più di 2,5 millimetri di discesa giornaliera del livello del lago. Siccome siamo a circa 9 centimetri dal record negativo assoluto (che risale al settembre 1990), per qualche settimana la situazione è ancora sotto controllo. Purchè piova. Ed abbondantemente.«Sarebbe un mezzo disastro – spiega l’ingegner Quarta – se i livelli fossero a queste quote, o poco più alti, dal 20 aprile in poi, quando nel mantovano iniziano i periodi delle irrigazioni. Le precipitazioni non dovrebbero mancare, ma quello che è successo quest’anno ci insegna che nell’immagazzinazzione dell’acqua del Garda non bisogna mai risparmiarsi. L’acqua alta non provoca mai inconvenienti così rischiosi come l’acqua bassa».Sul chi va là anche la Navigarda, la compagnia di navigazione del lago. Ma i controlli fatti eseguire a Limone ieri l’altro dal direttore, l’ingegner Coppola, hanno escluso che i traghetti (da lunedì unico cordone ombelicale tra Riva e il bresciano per i lavori nelle gallerie) non possano attraccare al porto per mancanza di «pescaggio». «Ci sono ancora 10 centimetri di distanza tra gli scafi e il fondale» – ci ha detto lo stesso ingegner Coppola – «per un po’ di tempo siamo tranquilli».

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