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I vigili urbani hanno rilevato in un anno 5000 infrazioni al codice stradale: 800 solo a stranieri, che non pagano Schiamazzi notturni? Il comandante invita i locali pubblici a collaborare

Multe, paga solo un turista su 3

Otre cinquemila infrazioni alle norme del codice stradale. A tanto ammontano le multe elevate nel corso di quest’anno dalla polizia municipale del centro lacustre. «Siamo pressapoco nella media del 2002», tiene a precisare il comandante Giuseppe Prim nel chiuso del suo ufficio di Palazzo Gelmetti. Il lavoro frenetico della stagione turistica sembra lontano anni luce in un paese già da alcune settimane entrato in letargo. I negozi e i bar rimasti aperti si contano sulle dita delle mani in una piazza desolatamente vuota e dove non è raro veder transitare coppie d’anatre che solitamente stazionano nel porto. Una immagine bucolica agli antipodi della cartolina estiva che offre Bardolino. Due aspetti diversi di un paese dal ritmo di vita a due fasi: frizzante a volte caotico nei mesi caldi, sonnolento spesso triste in inverno. Ritmi che determinano l’attività della locale polizia municipale. «In pratica dimezziamo l’organico passando da dieci a cinque effettivi in servizio», riprende Prim dal 18 gennaio nominato responsabile della locale polizia municipale. Da diciannove anni veste l’uniforme blu, sempre a Bardolino. Facile quindi fare paragoni con il passato. «La situazione in generale è migliorata anche se è indubbio che l’organico in estate è carente per poter fronteggiare in modo adeguato il servizio di controllo sul territorio comunale. Servirebbe una forza di quindici vigili di cui sette di ruolo. Si tratta comunque di decisioni di pura competenza dell’amministrazione comunale non certo del sottoscritto», tiene a precisare ligio ai ruoli. «Gli schiamazzi notturni?», continua Prim, «Il problema esiste ed è spesso correlato all’alto numero di gente che arriva d’estate e nei fine settimana in particolare. Si tratta spesso di ragazzi che si sentono forti quando sono in gruppo, carburati magari da qualche bicchiere in più in corpo. Rumori provocati anche dal passaggio a notte fonda di motorini in centro storico. Noi, come i carabinieri, facciamo il possibile per fronteggiare la situazione. Certo che a volte servirebbe anche una dose di collaborazione da parte dei locali pubblici. Più di una volta abbiamo fermato titolari e dipendenti di bar e ristoranti del centro che a notte fonda, terminato il lavoro, avviano la moto per andare a casa». La polizia municipale in piena stagione turistica, nei fine settimana smonta di servizio alle tre di mattina. A vigilare sul capoluogo e le frazioni di Calmasino e Cisano ma anche sui paesi limitrofi rimangono solo i carabinieri. Una presenza attenta ma insufficiente secondo molti residenti che questa estate hanno raccolto firme contro i bar fracassoni. «Per quello che è nelle nostre competenze abbiamo eseguito più di una sanzione amministrativa contro locali notturni. Sta poi al sindaco decidere se è il caso d’ordinare la chiusura temporanea», continua Prim da sempre più propenso all’attività di prevenzione che di repressione. «Spesso interveniamo su chiamate dei singoli cittadini per controllare cantieri edili che fanno uso d’attrezzature rumorose nelle ore non consentite. Secondo un cliché consolidato ci sentiamo rispondere che non erano a conoscenza dell’ordinanza sindacale. A quel punto facciamo solo firmare per presa visione l’atto amministrativo per passare alla multa solo in caso di recidività». A proposito di sanzioni. L’anno scorso nelle casse comunali sono entrati circa 210mila euro per multe, quasi tutte per infrazioni al codice della strada. A farla franca spesso e volentieri sono i turisti stranieri. «Delle 800 multe a loro elevate solo il trenta per cento è stato riscosso», sottolinea amaramente il comandante dei vigili, «una volta a casa se ne infischiano delle notifiche che arrivano tramite il consolato. Sono veramente pochi quelli che pagano anche perché nessuno può costringerli a farlo. Diverso il discorso se l’infrazione viene contestata al diretto interessato in territorio italiano. Non possono esimersi dal conciliare all’istante pena il ritiro dei documenti».

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