venerdì, Aprile 26, 2024
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Illustrate in consiglio comunale le linee del nuovo Piano regolatore: bocciato lo sviluppo a macchia di leopardo. Stop al campo da golf di Drugolo. Parcheggi e scuola davanti all’ex acciaieria

Nuove case? No, meglio il riuso

«Di Piano regolatore finora s’è parlato solo nei bar, nelle sagrestie e nelle caserme: da oggi se ne discute invece nella sua legittima sede, l’aula consiliare». E’ cominciata con questa battuta del sindaco Morando Perini la maratona dell’adozione del nuovo Piano regolatore, approvato ieri sera alle 20.30 solo dalla maggioranza ulivista che governa Lonato. Adesso, seguiranno i termini di legge per la pubblicazione e la presentazione delle osservazioni, che di certo non mancheranno. La variante al Piano regolatore entra, dunque, nel pieno del suo percorso scandito dall’immancabile dibattito politico che animerà i prossimi mesi. Nel suo intervento di apertura, davanti a uno scarso pubblico, il sindaco ha ripercorso tutte le tappe dello strumento urbanistico, segnato dalla nota vicenda giudiziaria che ha visto Perini e l’intera Giunta, oltre a professionisti e funzionari comunali, al centro di una indagine per truffa e abuso in atti d’ufficio. Inchiesta che, però, dopo un anno di indagini ha portato all’archiviazione dell’esposto anonimo da parte della Procura della Repubblica. «Grazie a questi esposti – ha osservato Morando Perini – Lonato ha perso un anno di cammino del Piano regolatore; adesso sarebbe stato già approvato: questo ha solo causato danni incalcolabili perché sono scaduti dei vincoli paesaggistici che hanno così permesso la cementificazione di aree di grande pregio ambientale». Ma come è stata ridisegnata Lonato dal nuovo piano urbanistico? Quali saranno le priorità di intervento e quelle di salvaguardia, specie dopo alcuni scempi commessi (vedi Barcuzzi e Maguzzano) negli ultimi anni? Nella sua articolata presentazione, l’assessore all’Urbanistica Davide Baccinelli ne ha individuati alcuni. Il recupero dell’edilizia esistente nel centro storico in termini qualitativi, la ricerca di concentrare il prossimo sviluppo residenziale intorno ai centri abitati esistenti e delle frazioni, evitando uno sviluppo a «macchia di leopardo», una riorganizzazione viaria come nella zona dei Molini, una semplificazione della normativa, uno studio particolareggiato delle aree agricole per individuare quelle che devono essere maggiormente tutelate e di quelle produttive (verrà steso un nuovo piano): questi alcuni degli obiettivi. Il fabbisogno edilizio parte da un’analisi demografica: dal 1972 al 2002, dunque in trent’anni, la popolazione è cresciuta del 27%. Passando al settore commerciale Baccinelli ha detto chiaro e tondo che «non sono previsti nuovi insediamenti di grande distribuzione o centri commerciali». Nel comparto agricolo sono previste prescrizioni di carattere architettonico e ampliamenti solo per esigenze familiari. Inoltre, è stata eliminata la destinazione di un’area di Drugolo a campo da golf che, quindi, viene riproposta come agricola. Alla Salera si vuole invece realizzare il futuro centro sportivo e, nelle aree libere di fronte all’ex Acciaieria di Lonato, una serie di parcheggi per il centro storico unitamente a un plesso scolastico. Non si toccheranno le aree a lago e quelle attorno alle zone di grande interesse naturalistico o archeologico (Fornace dei Gorghi, San Zeno, Polada, Lavagnone, ecc), anzi verranno ulteriormente tutelate. Infine, l’ex area Busi. Il suo recupero passerà, ha sottolineato Baccinelli, «attraverso l’esclusione di qualsiasi attività industriale (ammesso solo il riuso come deposito e attività logistiche) con espresso divieto di qualsiasi trasformazione e l’abbassamento dell’altezza delle strutture a 12 metri».

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