Domani riapre al pubblico e ai turisti l’orto botanico di Novezzina, anche se per le scolaresche è già visitabile da aprile. L’orto, diretto dal dottor Vittorio Mascagno, raccoglie e presenta numerose specie floreali caratteristiche o esclusive del Monte Baldo. Si tratta di una struttura posta nel territorio del Comune di Ferrara, raggiungibile da Caprino lungo la provinciale per Spiazzi e la strada Graziani per Novezza. È stato inaugurato nel 1989 ed è intitolato all’ispettore forestale Vittorio Pellegrini (1851-1927), principale artefice dei rimboschimenti baldensi. «L’orto botanico è un luogo dove piante e fiori vengono raccolti e coltivati per scopi didattici, di conservazione e di ricerca scientifica», spiega il direttore, «sorge a 1235 metri di quota, nella sinclinale baldense e si estende per circa 20mila metri quadri sull’area di un ex-vivaio forestale curato dal corpo forestale dello Stato fino agli anni Settanta». L’orto è gestito dalla Comunità montana del Baldo in collaborazione con i servizi forestali regionali e con il cTg che ne curano le visite didattiche. Accoglie le specie autoctone del Monte Baldo con esclusione di specie importate da altri ambienti, ricreando microambienti simili il più possibile a quelli originari. «Oltre 500 specie sono già a dimora, mentre altre vengono collocate di anno in anno, dopo un necessario acclimatamento; ognuna di esse è descritta con una targhetta che riporta il nome della famiglia, del genere e della specie, nonché il nome italiano della pianta. Tra le fioriture attuali, particolari sono le primule “orecchia d’orso” e “meravigliosa”, le viole montane, le peonie e le dafne, ma anche numerosi arbusti e specie arboree stanno emettendo le nuove foglioline», spiega Elisa Fattorelli, animatrice del Ctg. L’orto presenta poi un interessante percorso guidato con tabelloni e pannelli che illustrano le caratteristiche geografico-geologiche e botaniche del Monte Baldo e delle aree terrazzate che accolgono nuovi fiori e piante. «Si tratta di un percorso didattico che comprende una decina di leggii, descrittivi delle fasce vegetali baldensi quali gli ambienti delle creste, dei prati e pascoli, delle rocce sommitali, delle zone nitrofile ed umide, della mugheta, faggeta e pineta», spiega Fattorelli. «In maggio l’orto è aperto nei giorni festivi o su prenotazione, mentre da giugno sarà aperto tutti i giorni per visite autonome, anche se per ammirare le diverse fioriture è consigliabile compiere la visita con l’aiuto di un animatore che permetterà di scoprire le caratteristiche peculiari di ogni specie botanica, il sabato pomeriggio dalle 15 alle ore 18 e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Le visite sono rivolte al pubblico italiano e straniero, integrate da proiezioni di diapositive e da brevi escursioni nei dintorni, tra le malghe e nella faggeta. Per informazioni ci si può rivolgere al rifugio Novezzina, tel. 045.624.7065.
Domani riapre il percorso botanico, possibili le visite guidate
Orecchie d’orso e peonie all’orto di Novezzina
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