In quattro mesi la galleria fra Riva e Sperone sarà percorribile anche se non terminata in tutti i dettagli. L’hanno detto ieri al sottosegretario ai lavori pubblici, onorevole Bargone, gli ingeneri Bortolotti e De Col della provincia di Trento. Dal rappresentante del governo hanno ottenuto l’imprimatur: non c’è alcun problema, in considerazione della somma urgenza dell’opera, a scavalcare le procedure dell’appalto europeo, passando direttamente all’assegnazione dei lavori. Oggi la provincia preciserà i tempi e le modalità della costruzione del tunnel.Il vicesindaco Pietro Matteotti per Riva, gli ingegneri Bortolotti e De Col per la provincia di Trento, l’assessore Paolini, titolare dei lavori pubblici della aLombardia, erano volati ieri a Roma con l’intenzione di spiegare al sottosegretario Bargone che i tecnici hanno condannato a morte il vecchio tracciato, che l’unica soluzione consiste nel tunnel, che i tempi tecnici consentivano fino all’altro ieri, di prospettare per la primavera del 2001 l’inizio dei lavori nella migliore delle ipotesi. Poi hanno tirato fuori l’asso dalla manica. Se fosse stato possibile abbreviare le procedure burocratiche dell’appalto, la provincia garantiva l’esecuzione dello scavo nel giro di quattro mesi. Il progetto è pronto, e lo hanno esibito al rappresentante del governo. I soldi non rappresentano un problema, visto che si riescono a stanziare anche i 70 miliardi del tunnel. La riposta del sottosegretario è andata oltre le speranze. Erano volati a Roma per chiedere al governo un provvedimento che dichiarasse lo stato di emergenza della zona, convinti che su quella base, sarebbe poi stato possibile evitare i tempi lunghi dell’asta europea. Il sottosegretario ha assicurato che non c’è alcun bisogno che intervenga il governo: la provincia, con propria decisione, può dichiarare lo stato di necessità e provvedere di conseguenza. Dunque, secondo Bargone, rientra nelle competenze di Dellai e Casagranda, il ricorso alla procedura rapidissima. La provincia dispone già di 4 miliardi stanziati ancora l’anno scorso e destinati al disgaggio della parete della Rocchetta: i lavori sono iniziati da due giorni. Altri 7 miliardi, per un totale di 11, sono stati stanziati per provvedimenti conseguenti all’ultima frana, destinati a mettere in sicurezza il tracciato attuale che comunque servirà per il transito dei camion e degli altri mezzi impegnati nel cantiere (com’è noto, la provincia vuole scavare una galleria dall’attuale Gardesana dritta dentro la Rocchetta per 150 metri, fino alla profondità del futuro tunnel Riva-Sperone. In tal modo lo scavo potrà avanzare su quattro fronti, riducendo al massimo i tempi).
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