Sulla poltrona di primo cittadino era ancora assiso Claudio Molinari quando s’è cominciato a parlare di rettifica della curva che immette sul ponte del Varone come conseguenza (non unica) della decisione di deviare alla statale Arco-Riva sulla Pasina il flusso nord-sud del traffico pesante diretto in val di Ledro. E’ passato qualche anno, segnato da ondate di proteste dei residenti per la pericolosità del collegamento e dalle croci che confermano tragicamente l’inadeguatezza della strada. Altri ne passeranno prima che lo spostamento della sede stradale ed una pendenza delle rampe risolvano il problema.La costruzione del marciapiede dall’incrocio con via Venezia e l’istituto alberghiero, a fianco della provinciale, è stato delegato dalla provincia al comune. Del secondo lotto – quello che copre il tratto fra il molino Pederzolli e via Ballino, interessando il ponte sul Varone – esiste per ora il solo progetto di massima redatto dall’ingegner Luigi Zanoni. I lavori partiranno dall’altra estremità: da via Venezia al molino c’è il progetto esecutivo, il frazionamento, il finanziamento: basta che la provincia faccia la sua parte (le procedure di esproprio dei terreni interessati restano di competenza trentina, ed il comune non può che attendere) perchè si passi all’appalto. Per la seconda metà, la approvazione del bilancio 2002 ha rimesso in moto la procedura prevedendo i 525 mila euro di copertura (dovrebbero venir fuori da un avanzo di amministrazione, oppure da un mutuo. La cosa non ha molta importanza: a questo punto l’essenziale è che i soldi ci sono). Manca però il progetto esecutivo, cui dovrà seguire il frazionamento e la procedura dell’esproprio. L’assessore Matteotti – che aveva promesso l’avvio dei lavori a marzo senza pensare ai tempi della provincia – ritiene ancora possibile l’appalto anche del secondo lotto entro quest’anno. I circa quattro mesi di tempo necessari per realizzare il primo lotto portano all’inizio dell’autunno: un lasso di tempo giudicato sufficiente per chiudere l’iter burocratico del completamento così da andare all’appalto prima che chiuda il cantiere ed effettuare l’intervento sul tratto molino Pederzolli-istituto alberghiero in prosecuzione diretta, senza interruzioni, del primo. Lunedì dal municipio partirà una sollecitazione per gli uffici provinciali: L’assessore Matteotti ripete che finchè Trento non sblocca l’operazione, nemmeno Riva può partire. L’allargamento del raggio di curvatura ottenuto spostando verso est d’un paio di metri l’asse stradale in corrispondenza del ponte sul torrente e la modifica delle rampe dovrebbero migliorare la sicurezza: tanto più che la nuova via Pigarelli, appena oltre il dosso, è quasi pronta.
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L'avvio dei lavori rallentato dalle procedure per l'esproprio dei terreni
Rettifica Pasina: la Provincia frena
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