giovedì, Aprile 25, 2024
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In molte aree residenziali si attendono da anni le tabelle indicative delle vie, tutte regolarmente registrate. Molte targhe sono in magazzino ma manca chi le appende

Strade senza nome, un labirinto

A Pacengo stanno ultimando di dare un nome alle vie, con tanto di targhe nuove di zecca. E qualche targa è pronta anche per la frazione di Colà, ferma nei magazzini del Comune in attesa che gli addetti la appongano sul muro giusto. Ma per il resto delle aree di nuova edificazione di Lazise, in attesa di veder completata la toponomastica ormai da qualche anno, il problema sussiste. Quartieri come Zappo, Paiari, Barum, Pra Leor, sono come il tanto famoso quartiere Bronx degli Stati Uniti. Qui come in America, infatti, non ci sono vie, traverse, slarghi con un nome, con una identificazione toponomastica. Tutto è lasciato al caso, alla generica denominazione di località o di sito. Insomma, un vero labirinto. Così per raggiungere una famiglia, un conoscente, un amico, un cittadino di Lazise, occorre conoscere a menadito la zona, oppure affidarsi ad un residente. Non un residente qualunque, o giunto a Lazise da altri comuni da poco tempo; occorre avere a disposizione un orginario, una persona che conosce a menadito e fin dalla nascita le mappe militari del paese. Non è uno scherzo, ma la pura verità. La sfida è aperta a chiunque. Identificare una abitazione ai Pairi piuttosto che allo Zappo è una vera impresa. E sì che la toponomastica, almeno a livello buracratico, è stata realizzata: in amministrazione ogni nuova via ha il proprio nome, come è logico che sia. Da anni, infatti, il Comune ha «dato il nome» a numerose vie della periferia e delle nuove aree urbane. Ma solo la frazione di Pacengo e parte di Colà hanno avuto la fortuna di poter vedere collocate le nuove tabelle identificative. Il resto è tutto bloccato, anche se adesso qualcosa si è messo in moto grazie alla recente installazione di un ufficio toponomastica con un addetto, che ha il compito anche di stabilire i numeri civici. Dal momento che l’amministrazione di Luca Sebastiano ormai ha i giorni contati, e che chi subentrerà dopo il voto amministrativo di primavera avrà inizialmente problemi più immediati da risolvere, il rischio tuttavia è che quel 40 per cento di vie ancora privo di una tabella con nome rimanga irriconoscibile ai più ancora per un bel pezzo, salvo che per qualche intervento fai da te realizzato dagli abitanti. In un paese turistico, di richiamo internazionale, questa situazione non è certo un ottimo biglietto da visita, ma semmai una nota stonata fra tanta bellezza. Quello che più rincresce è il fatto che molte tabelle metalliche con impresso il nome delle vie sono giacenti da tempo nei magazzini comunali, senza che qualcuno spinga sull’acceleratore per farle appendere al posto giusto.

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