domenica, Dicembre 8, 2024
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Servono 10 mila euro per saldare i lavori. Domenica la rinnovata chiesa di Pai si apre ai fedeli dopo cinque anni di restauri e sacrifici

Ultimo sforzo per San Marco

Cinque anni di duro lavoro, sacrifici e pazienza, ma ora finalmente ci siamo. A Pai si inaugura ufficialmente la «nuova» chiesa di San Marco. E’ costata più di duecento milioni delle vecchie lire, l’impegno di fedeli, paesani, turisti anche stranieri, di due banche, dell’amministrazione comunale, della Provincia di Verona e, per primo, del parroco ottantunenne di Pai, don Giovanni Andreoli, ma alla fine «il sogno si è avverato», come ha commentato l’assessore ai servizi sociali e membro del Consiglio Pastorale Rita Menapace. Sono, infatti, terminati i lavori di restauro della chiesa del 1500 dedicata a San Marco, il patrono della minuscola frazione a nord del paese. E così, nel giorno della festa della Madonna Immacolata, domenica 8 dicembre, i circa duecento abitanti della frazione di Pai si preparano ad inaugurare il restauro della chiesa, affacciata a strapiombo su uno splendido balcone dirimpetto al Garda, e letteralmente aggrappata ad un lembo di roccia, che ne costituisce la base di costruzione. In questi anni, anche i bambini di Pai avevano provveduto a «vendere» a Natale i loro piccoli manufatti, raccogliendo i soldi per la chiesa. La messa a norma dell’impianto elettrico, l’impianto di riscaldamento, le facciate esterne, il recupero degli affreschi, gli arredi interni e le decorazioni dell’altare sono stati completamente rimessi a nuovo. Un lavoro certosino, di cui si sono occupati in parte il restauratore Erminio Signorini ed in parte l’architetto di Bardolino, Elena Avanzini. Quest’ultima poi, pur avendo seguito passo passo le lunghe operazioni di questi anni, «non ha voluto né le lire, e né i centesimi di euro», come conferma, riconoscente, Rita Menapace. D’altra parte, «trenta milioni erano arrivati dal comune di Torri guidato dal sindaco Alberto Vedovelli, trenta dalla Fondazione Cassa di Risparmio, circa dieci dalla Provincia di Verona, alcuni milioni dalla Banca Popolare, ed il resto dai fedeli e, perfino, dai turisti e stranieri che soggiornano d’estate in comune». Tanto da far ricordare a don Giovanni, in quasi tutte le messe celebrate in questi giorni, che «ora finalmente è pronta la nostra piccola cattedrale di San Marco». E le sorprese, durante i lavori, non sono mancate. «Nel restauro della lunetta orientale dell’abside – hanno confermato da Pai – «sono stati ritrovati i resti di una cinta muraria con due diversi merli, sia alla destra che alla sinistra della immagine del Crocifisso». Una chicca che, se da un lato ha aumentato il pregio ed il valore della piccola chiesa, dall’altro ha creato non poche difficoltà per ottenere permessi, autorizzazioni e quant’altro necessario al restauro. Come del resto era accaduto anche per la scoperta di una stanza murata dentro la parte sud-est dell’edificio. Ma non è tutto. Domenica mattina infatti, sarà il momento in cui Erminio Signorini presenterà il pieghevole, edito per opera della biblioteca comunale, dedicato alla chiesa di San Marco. Un progetto portato avanti dall’amministrazione comunale che, da qualche anno a questa parte, ha prodotto pieghevoli storici in più lingue su tutte le chiese presenti sul territorio comunale. Dalla Parrocchiale a San Faustino e Giovita, alla chiesa di Crero, a quella di San Martino ad Albisano e ad altre ancora, ognuna ha avuto o avrà il proprio pieghevole illustrativo. Un ultimo piccolo sforzo resta però ancora da compiere: trovare i circa diecimila euro mancanti per saldare i debiti contratti con le varie ditte, che hanno realizzato i lavori di restauro. Mano al portafoglio quindi, per l’ultimo gesto per la chiesa di San Marco.

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