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Presentata ieri l’apparecchiatura, riparata dopo il guasto di due mesi fa. In funzione un rilevatore micro-sismico, il primo in Lombardia

Una sentinella avverte i terremoti

Ha rilevato un’attività microsismica con due ore di anticipo, prevedendo di fatto la scossa di terremoto avvertita nel Bresciano il 22 luglio scorso, con epicentro a Villa Carcina. Un segno del buon funzionamento della nuova stazione sismica di Desenzano, che aveva destato qualche preoccupazione dopo i problemi che due mesi fa, quando fu posizionata, costringendo i tecnici addetti a rispedirla alla ditta produttrice tedesca che accertò un guasto. Questo rilevatore microsismico è il primo dei 5 previsti in Lombardia; dopo la riparazione è attivo da qualche settimana. Strumento utile, anzi indispensabile per gli studiosi, che potranno tenere monitorati, giorno per giorno, i movimenti del sottosuolo impercettibili per l’uomo, in tutto il Basso Garda. Giunti sulla collina di Desenzano, in un terreno privato, dove la stazione è stata posizionata, il professor Gianfranco Bertazzi dell’Osservatorio microsismico di Desenzano ha avvertito che i passi sarebbero stati registrati dai sensori istallati a un metro di profondità e in pochi istanti inviati a Desenzano, infine al centro raccolta dati della Facoltà di Matematica e fisica dell’Università Cattolica di Brescia. «Il rilevatore registra tutto – ha sottolineato Bertazzi – anche i sismi che le stazioni normali non rilevano, perché la banda di ricezione è bassissima; si lavora con 0,5 Htz». Ma con quanto anticipo è possibile sapere se, o quando, si verificherà un sisma? «Non sempre i sismi vengono preceduti da piccole scosse, siamo nell’ordine del 75-80 per cento dei casi, e si può prevedere una settimana come, d’altro canto, solo qualche ora prima». Tuttora non si conosce ancora il rischio effettivo della zona, o meglio, lo si conosce dal punto di vista statistico. I rilievi che la stazione sismica di Desenzano sta effettuando permetteranno di ricostruire, in termini scientifici, il profilo sismo-tettonico di tutta la parte orientale della provincia di Brescia; insieme a quelli che in futuro verranno raccolti dalle altre 4 stazioni che nasceranno a Brescia, in Maddalena, a Zone, sul monte Guglielmo, sulle colline di Gargnano e a Casto, in Val Sabbia, contribuiranno a tracciare l’effettiva mappa di rischio sismico, senza ricorrere a dati storici. Un aspetto importante di prevenzione questo, che sarà possibile grazie all’impegno di chi ha creduto in questo progetto, dai responsabili dell’Osservatorio, fra cui il presidente Orlando Farinelli, al comune di Desenzano, alla Provincia, alla Regione, al comune di Brescia stesso, che ha già dato disponibilità per la realizzazione della stazione sismica sul monte Maddalena. «Vogliamo rilanciare l’istituto di Desenzano – ha affermato il vicesindaco della città gardesana Rodolfo Bertoni – ora ha un nuovo statuto e il ruolo che merita».

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