Aqua Aura in mostra all’Auditorium San Giovanni di Torri del Benaco

12/04/2019 in Mostre
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Di Redazione

Un nuo­vo prog­et­to del­l’Asses­so­ra­to alla Cul­tura e Tur­is­mo del Comune di Tor­ri Del Bena­co in col­lab­o­razione con AL Arte e L’Im­mag­ine Cese­na, sarà ospi­ta­to nel­la sala espos­i­ti­va del­l’Au­di­to­ri­um San Gio­van­ni, con le opere fotogra­fiche del­l’artista Aqua Aura.

Un’es­pe­rien­za viva e diret­ta, la sua, viven­do e viag­gian­do nel mon­do sem­pre alla ricer­ca di quel­lo scat­to che potesse fer­mare il tem­po in una vision­ar­ia carat­ter­iz­za­ta dal sen­so di sospen­sione, dal mis­tero del­la bellez­za, dal sub­lime nel­la nos­tra epoca, per arrivare ad uno speci­fi­co e diret­to coin­vol­gi­men­to del­lo spet­ta­tore.

Aqua Aura ha arric­chi­to le sue inves­tigazioni con gli stu­di sul­la sul­la fisi­ca astro­nom­i­ca, la fisi­ca delle par­ti­celle, la bio­genet­i­ca, la filosofia e la psi­colo­gia del­la percezione, instau­ran­do, in par­ti­co­lare, un rap­por­to di col­lab­o­razione e di scam­bio, con la Fon­dazione AriS­LA (Fon­dazione Ital­iana di Ricer­ca per la Scle­rosi Lat­erale Amiotrofi­ca). Da tut­to questo è arriva­to, ricre­an­do immag­i­ni per rag­giun­gere l’in­ven­zione di spazi attra­ver­so micro e macro cos­mo sci­en­tifi­ci.     Innu­merevoli le Isti­tuzioni, Gal­lerie e Musei inter­nazion­ali che han­no vis­to esposti i suoi lavori in cit­tà come Berli­no, Istan­bul, Bar­cel­lona, Helsin­ki, solo citan­done alcune e Fiere d’Arte in Italia ed Europa. Dopo aver vis­su­to e lavo­ra­to fra l’I­talia e l’Is­lan­da, si sta­bilisce defin­i­ti­va­mente a nel 2016.

Falene, tito­lo del­la mostra, evo­ca quel­la far­fal­la notturna,(presente in diverse opere esposte) che rifugge lo sguar­do, il pub­bli­co, l’am­mi­razione. Vive di notte e, nel buio di cui vive, sem­bra averne abbrac­cia­to il mis­tero e la bellez­za. Quat­tro sono i cicli che rac­chi­udono ques­ta espo­sizione, immag­i­ni che si abban­do­nano al Col­ore, alcune spro­fon­dano in un buio car­avaggesco altre con capac­ità espres­sive  sim­ili ad una pub­blic­ità. Eppure, in ognuna di queste c’è la sin­fo­nia dei col­ori, come dis­eg­ni sulle ali delle falene.

Den­tro il col­ore ogni pez­zo del­la mostra intesse l’inganno allo spet­ta­tore. Lo seduce per attrar­lo a se, oppure lo “irri­ta” per la man­can­za di rig­ore min­i­mal­ista o di pudore espres­si­vo. Rag­natele degli occhi per celare, mostran­do.

Una venti­na di opere con le quali Aqua Aura vuole allud­ere al tranel­lo visi­vo, quel­l’in­gan­no nel quale un vis­i­ta­tore meno intrapren­dente si immerge nel­l’ap­pa­gante gio­co del­la super­fi­cie non accor­gen­dosi di essere pre­da di una illu­sione e guardare in realtà ossa spez­zate, virus ter­ri­bili, piante car­ni­vore, paras­si­ti flu­o­res­cen­ti e gioiosi.

Così, cer­can­do di spin­gere il pub­bli­co a guardare “oltre”, rac­con­ta, con la com­plic­ità del col­ore i labir­in­ti del­la mente che è bene far volare con le falene, impara­n­do quel­la litur­gia di una for­ma di bellez­za anti-mon­dana.

 

 

 

 

 

 

 

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