venerdì, Aprile 19, 2024
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Dopo i lavori di recupero, torna a splendere Palazzo Benamati. Ospiterà anche associazioni e consigli comunali

Il turismo ha trovato casa

Il «Benamati», situato nel centro storico, è il nuovo Palazzo del turismo di Maderno. Accoglierà l’assessorato, guidato da Fabio Cauzzi, e diverse associazioni: dal Gruppo anziani della cartiera agli Amici del Pizzocolo, dallo Sci club all’Atma. L’edificio, di proprietà comunale, è stato ristrutturato e arredato con una spesa di circa 800 milioni. Nei giorni scorsi ha provvisoriamente ospitato i vigili urbani, costretti a uscire dai loro uffici in piazza San Marco a causa di un incendio. Quattro secoli fa il palazzo venne donato alla comunità da un sacerdote. Variamente utilizzato (scuola elementare, istituto di arti, mestieri e disegno, scuola di musica, poi come asilo), negli anni Settanta è rimasto vuoto, destinato a far fronte alle necessità. Così eccolo affittato, per un breve periodo, alla Sip. Ultimamente serviva da deposito degli oggetti smarriti e ritrovati, in attesa del legittimo proprietario. Nell’80 il restauro di un’ala, con la costruzione di quattro appartamenti economico-popolari. Nell’autunno ’99 l’avvio dell’intervento di recupero, ultimato recentemente. Nello stupendo salone al primo piano, di 130 metri quadrati, decorato con affreschi in stile liberty, è stato rifatto il pavimento (adesso, un parquet in legno). Qui si riunirà il consiglio comunale, che abbandonerà la biblioteca, si terranno conferenze, cineforum, assemblee. E verranno celebrati i matrimoni civili. Un impianto moderno consentirà di proiettare videocassette, dvd, cvd, videate da computer. Dalla villa del Serraglio sono stati portati un tappeto e una pala raffigurante una scena agreste. Il salone porterà il nome di Andrea Celesti, il pittore veneziano insignito del titolo di cavaliere dal doge Contarini, giunto a Toscolano tra il 1684 e il 1688. Le famiglie più facoltose del luogo, proprietarie di industrie d’ancore e catene, di cartiere e limonaie, gli commissionarono numerosi lavori. I Delai, ad esempio, gli fecero realizzare scene dell’Antico Testamento, nel loro palazzo al porto. Nella chiesa parrocchiale rimangono centinaia di metri quadrati di tele, che danno vita a un interno fastoso e colorato. La pittura del Celesti ha valicato i confini della Repubblica Veneta, tanto che si trovano suoi dipinti a Linz, in Austria, a Kassel, Nantes, Bordeaux, Dresda e Postdam. Al piano terra, le stanze per l’assessorato e le associazioni culturali-ricreativo-sportive. Una è stata offerta al Consorzio della Riviera dei limoni, che invece ha preferito tenere come sede il Palazzo della Comunità montana alto lago, a Gargnano. Anche questi locali sono intestati a personaggi che hanno lasciato un segno. Esempio, a Nino Gaoso, originario della sponda veronese (Garda), deceduto nel 1978. Presidente della casa di riposo per 25 anni, ristrutturò lo stabile donato nel 1914 dal sindaco di allora, Giovan Battista Bianchi. Gaoso promosse la Pro loco, successivamente trasformata in Azienda di soggiorno e turismo, di cui divenne il numero 1. E fu anche sindaco, nel 1963, in occasione di un periodo di crisi. Un’altra stanza è dedicata a Giacomo Benvenuti, musicista, morto nel 1943, ad appena 58 anni. In giovane età, compose opere strumentali e vocali. In seguito si dedicò alla ricerca e alla lettura di partiture antiche, soprattutto di polifonisti di scuola veneta. Fondò la collana «I classici musicali italiani». Viene ricordato pure Andrea Grazioli, laureatosi in medicina all’Università di Padova, chiamato nel 1567 a curare la peste. Pubblicò i risultati delle sue esperienze in un libro che gli valse rinomanza e stima universale. Grecista e latinista, lasciò importanti opere anche in campo letterario e filosofico. L’inaugurazione del Palazzo del turismo è stata effettuata dal sindaco Paolo Elena, dal viceprefetto Giaccani, dall’on. Adriano Paroli, dall’assessore provinciale Ermes Buffoli, che è di casa, dal parroco, don Gianfranco Mascher, e dal professor Foglio, che ha curato la stesura delle biografie.

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