venerdì, Aprile 26, 2024
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La Regione ha adottato un progetto per la navigazione fluviale, con un collegamento fra il lago e il fiume. Ma l’incognita è il Mincio: dighe, ponti e impatto ambientale

«In battello dal Garda al Po»

Collegare i grandi laghi prealpini, Garda in testa, al fiume Po attraverso una rete di navigazione turistica. Un obiettivo ambizioso, secondo alcuni esperti però tutto da valutare, su cui la Regione Lombardia ha già scommesso. Su proposta dell’assessore alle Infrastrutture e Mobilità Massimo Corsaro, la giunta regionale ha infatti approvato un finanziamento di 19 milioni e 200 mila euro, a fondo perduto, che serviranno per sistemare alvei, pontili ed approdi necessari a far navigare nel futuro un natante dal lago di Garda, via Mincio, fino a Mantova. E dalla città virgiliana (il collegamento è già attivo da anni) fino all’Adriatico. Lo studio di fattibilità regionale prevede che la rete di vie navigabili in Lombardia sia portata fino a complessivi 1500 chilometri. Il progetto, tra i percorsi finanziati, ha in serbo anche il collegamento via acqua tra il lago di Garda ed il Po. Dopo l’apertura del canale Mantova-Venezia, dal punto di vista turistico risulta interessante anche il collegamento tra Mantova ed il maggiore lago italiano con un percorso di circa 50 chilometri sul fiume Mincio, che del lago è l’emissario. «Nel piano regionale 2004-2005 – fa sapere una nota del “Pirellone” – sono previsti interventi di recupero per migliorare l’utilizzo della tratta, già navigabile, da Mantova alla foce del Mincio». Per consentire, però, il collegamento con il Garda ci sono ostacoli non facili da superare, come alcuni ponti e la diga di Salionze. Impedimenti che, tuttavia, non interessano la navigazione da diporto, semmai quella di linea (per esempio, i battelli e le motonavi). Per il turismo nautico del Garda, in continua evoluzione, sarebbe un itinerario affascinante che è stato sempre irraggiungibile, quasi fosse un tabù poter solcare le acque del Mincio ed approdare alle rive del Po. Parte del fiume lombardo è sotto tutela con l’omonimo parco, tanto faticosamente realizzato dagli ambientalisti e dalle locali amministrazioni, per il quale la navigazione a motore è strettamente sotto osservazione. Ma il collegamento con Mantova sarà facilitato grazie ai meandri ed ai canali costruiti dall’uomo, che non hanno a che fare con l’area della riserva naturale. Il Mincio nasce a Peschiera, in Veneto, ma diviene mantovano dopo appena due chilometri attraversando per 73 chilometri un territorio vario e multiforme, dalle colline moreniche al Po. Questo tipo di escursione, si diceva, continua ad essere però un tabù per i diportisti. Il progetto di rendere navigabile una cinquantina di chilometri si è spesso arenato per ragioni burocratiche e di competenze frammentate (più regioni e più province da tenere unite). Nel piano regionale sono previsti altri collegamenti. Vediamo quali. Locarno-Milano, per un totale di 135 km; Lario-Adda nord, per il collegamento con il Po: l’intervento consiste nel rendere navigabile la tratta tra la diga di Olginate (Lecco) e la sponda del naviglio di Paderno (17 km.); Po di Pavia, 42 km: gli interventi prevedono l’escavazione dell’alveo e la realizzazione di attracchi. Infine, quella che più interessa i benacensi: la tratta Garda-Mantova-Po, su cui non è più azzardato sognare.

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