venerdì, Aprile 26, 2024
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Assemblea a Sirmione dei comitati contro il cemento: si muove il primo comune Gelmini (Provincia): tutela ma senza burocrazia

Parco, Lonato è già pronto

C’è un grande parco all’orizzonte: l’idea di porre sotto tutela le zone pregiate del medio e basso Garda, con vincoli intelligenti contro la cementificazione, non è più solo una proposta delle associazioni ambientaliste, ma sta cominciando a tradursi in obbiettivo concreto anche da parte delle pubbliche amministrazioni. Il primo Comune a muoversi, il seguito al vasto movimento di opinione degli ultimi mesi, è il Comune di Lonato, che ha deciso di insediare una commissione per scegliere le aree del proprio territorio da inserire in un futuro parco sovracomunale delle colline moreniche. Il 20 marzo si terrà la prima riunione d questa nuova commissione, in cui è stato chiamato a partecipare anche Emilio Crosato, presidente di quel grande Comitato per il parco che in pochi mesi ha raccolto l’adesione di oltre un centinaio di associazioni di tutto il lago, da Salò alla sponda veronese passando per l’Alto mantovano. La nomina di Crosato nella commissione testimonia quanto questo comitato abbia smosso concretamente le acque, ed è un primo risultato sostanziale. Un’ltra interessata novità «istituzionale» sul fronte della salvaguardia del territorio viene dalla Provincia di Brescia, che ha emesso un bando per un «Progetto strategico di sviluppo sostenibile delle colline moreniche del Garda bresciano», iniziativa che sarà illustata venerdì prossimo alle 18 a Desenzano, a palazzo Todeschini, dall’assessore provinciale al Territorio Maria Stella Gelmini. «Il nostro progetto ­ spiega a Bresciaoggi la stessa Gelmini ­ è una cosa diversa rispetto al parco sovracomunale di cui parla il comitato; obbiettivo che secondo me è molto difficile da raggiungere, perché dovrebbe mettere d’accordo 41 comuni, si esporrebbe a infinite pastoie burocratiche e giudiziarie, rischierebbe di ingessare il territorio. «La nostra proposta, invece, è di legare strettamente i piani regolatori dei comuni al Piano paesistico provinciale, ottenendo un buon grado di tutela senza troppe sovrastrutture burocratiche. Ma siamo aperti al confronto e vogliamo in fondo la stessa cosa». In ogni caso, qualcosa si muove: almeno non c’è più indifferenza di fronte al cemento che avanza sulle colline del Garda. Questi due primi risultati, la commissione a Lonato e il progetto della Provincia, sono state le due notizie di sostanza dell’ultima assemblea del comitato per il parco, che si è riunito venerdì sera a Sirmione. Inoltre c’é un terzo risultato: la base del consenso del Comitato sta crescendo. Alle cento associazioni iniziali se ne aggiungono di nuove. L’altra sera ne erano state invitate ben 210, e si sono viste tante facce nuove: ambientalisti e gruppi culturali di Montichiari, Carpenedolo, Sommacampagna, Gardone Riviera, Castiglione. Segno che il paesaggio del Garda è un patrimonio condiviso, e che la mobilitazione sta raggiungendo un livello tale che i politici non potranno ignorarla a lungo. Ai primi di aprile il comitato incontrerà anche le categorie economiche (albergatori, esercenti, coltivatori) per illustrare la proposta del parco e cercare di catturare anche il loro consenso in nome di uno sviluppo qualitativo di un territorio che è risorsa economica da non sperperare. «Per quanto mi riguarda ­ dice Crosato, presidente del Comitato per il parco ­ aderisco alla commissione del comune di Lonato con interesse e curiosità. A quanto ho capito, dovremmo individuare le aree di quel comune da inserire nel futuro parco sovracomunale. Individuarle e dargli un nome, che è anche un marchio di qualità: parco. «Non mi faccio illusioni, ma come primo passo è importante, perché sono certo che se un Comune si muove, si aggregheranno presto anche tutti gli altri».

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