mercoledì, Aprile 24, 2024
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Bogliaco, Homerus è andata in porto

Verrà inaugurato domani alle 16 il «porticciolo Homerus» a Bogliaco. Si tratta di una piccola struttura, di proprietà demaniale a poca distanza da Palazzo Bettoni, che fino a poco tempo fa era inutilizzata e inutilizzabile: barche che si rompevano con la risacca e fondali bassi. «Homerus l’ha recuperato, con l’aiuto della Regione e della Camozzi. Ci hanno sostenuto anche la Fonte Tavina e le Cantine della Valtenesi e della Lugana» precisa Alessandro Gaoso, capofila dell’Associazione Homerus, che si occupa della valorizzazione – anche sportiva – dei non vedenti. Adesso si attende qualche altro piccolo aiuto, ad esempio la fornitura di pubblica illuminazione per i punti luce necessari. E l’attività prende subito il via, con un corso di una decina di giorni (vela per non vedenti) che si terrà a Bogliaco dal 22 settembre. Intanto «Homerus» festeggia l’ultima significativa vittoria, portata a casa da Luigi Bertanza, che difende i colori del sodalizio. Bertanza ha fatto suo il quinto Campionato nazionale di categoria, disputato a Porto Tolle. Trent’anni, di Gussago, Bertanza è campione italiano di sci per non vedenti e lo scorso anno ha partecipato alle Paraolimpiadi. Con la barca corre da sei anni: è stato uno dei primi a cimentarsi e di recente è divenuto proprietario (assieme ad altri due amici) di un «Protagonist» pensato e costruito interamente sul Garda. Un’enorme soddisfazione, non solo per il vincitore ma anche per Gaoso. Bertanza era in barca con Antonio Organtini, avvocato romano. Forte l’impegno sostenuto dai due: 4 giorni di regate e ben 60 confronti, con il sistema del match-race, il testa a testa reso celebre dalla Coppa America. Una vittoria, quella di Bertanza, che va a rafforzare l’impegno (ma anche i risultati, e non solo sportivi) che Homerus persegue da anni. Andando oltre il significato della vittoria, si tiene a segnalare soprattutto la filosofia che sta alla base del lavoro del gruppo, in considerazione che in generale «manca una cultura che approfondisca i problemi dei portatori di handicap. E, tra i portatori stessi, emerge a volte qualche forma di egoismo, che va combattuta. Noi operiamo con un sistema semplice ma efficace, gradito agli atleti: quando hanno imparato a disimpegnarsi nel mondo della vela, attraverso l’uso di attrezzature sofisticate, chiediamo loro di mettere a disposizione la competenza acquisita a favore di altri portatori di handicap». Si tratta di una sorta di clausola, accettata dagli atleti che trasmettono solidarietà ad altri. Una catena, quindi, che quest’anno ha portato numerosi frutti in riva al lago e che ha ottenuto consensi ufficiali. Accanto all’impegno sportivo, Homerus si dirige con sempre maggior convinzione verso l’attività di sensibilizzazione nelle scuole: «Abbiamo interpellato due istituti salodiani, chiedendo se sono interessati ad incontrarci». Frattanto, in sede, giunge qualche riconoscimento. Uno ha mittente australiano, ed è firmato da Neil Anderson, che dirige a Sidney un club per disabili finanziato da Rotary. Anderson era a Salò in maggio ed ha approfondito i sistemi operativi di Homerus. Ora intende esportarli in Australia. Monica Nolli, invece, di Palazzolo, era in barca sul Garda in luglio, ospitando, lei che è cieca, un ragazzo down: «Ho spostato di qualche centimetro le mie colonne d’Ercole» commenta soddisfatta. Il calendario di impegni delle prossime settimane appare nutrito. Infatti, dopo la partecipazione al «Gorla» e alla «Centomiglia», una regata dimostrativa è programmata a Iseo (29 settembre) cui seguirà (19 ottobre) l’inaugurazione di una base nautica a Riva Traiano, vicino Civitavecchia.

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