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Salò: suor Assunta un grande esempio. La direttrice dell’Istituto della Croce rossa italiana di viale Landi è arrivata sul lago nell’83: l’accoglienza sempre in primo piano

Cerimonia per S.Carlo: assegnato il premio Gasparo

Ieri pomeriggio (giorno di S.Carlo, il patrono di Salò), nel salone consiliare del Palazzo municipale, è stato consegnato il premio «Gasparo» a suor Assunta (Vincenza Corti), direttrice della Croce rossa italiana che, nell’edificio di viale Landi, accoglie ragazzi in situazioni di disagio. Il presidente della Cri provinciale, Enzo Cossu, tra l’altro assessore in Broletto, ha tenuto la relazione introduttiva, ricordando gli scopi dell’organizzazione e gli interventi in occasione di alluvioni & terremoti (non è mancato un cenno ai bambini del Molise, che «hanno straziato il cuore di tutti»). «Tra poco – ha concluso Cossu – io cesserò dal mio incarico, ma non dimenticherò facilmente suor Assunta. Il crimine peggiore è di abbandonare un piccolino. Per fortuna esistono personaggi come lei, che fanno sentire il calore di una madre». La giovane Gaia Scotti, campionessa di vela, ha tratteggiato la figura della direttrice. «E’ nata a Cellatica, da una famiglia contadina, penultima di nove fratelli. Quando usciva a far la spesa in un negozio, i ragazzini la seguivano, come attratti da una calamita. A 19 anni capì che creare una famiglia sarebbe stato per lei troppo limitativo, e dopo qualche mese di titubanze entrò nelle Ancelle della Carità. La sua formazione religiosa avvenne dal ’59 al ’72, in un asilo di Teglio, in provincia di Sondrio, paesino di montagna. Poi è stata per undici anni a Zanica, nella bergamasca. A Salò è arrivata l’ultimo giorno dell’83, e ha subito iniziato col primo bimbo extracomunitario. «Da allora, dice, ne ho visti così tanti che non li ho più contati. Trova un ambiente di vecchia concezione, sia come struttura (le grandi camerate) che come metodo educativo. Si rimbocca le maniche e riesce a trasformare la sede di viale Landi in una casa moderna, allegra e colorata. Ai bambini dà quell’ambiente familiare e sereno che molti di loro non hanno mai conosciuto». Tatiana Bresciani Legine ed Enrica Chiodini, due volontarie (ogni pomeriggio aiutano i ragazzi a fare i compiti), sono intervenute per ricordare le interminabili ore trascorse dalla suora al letto di un bambino ammalato, dando consigli ai parenti o incontrando i professori. «Correndo verso gli altri – hanno concluso -, lei si sente spuntare le ali». Alla fine la consegna del premio dal parte del sindaco Giampiero Cipani: la riproduzione del busto di Gasparo (collocato proprio nel salone consiliare, opera dello scultore Angelo Zanelli), uno degli inventori del violino. «Non mi resta che ringraziarvi per tante generose attenzioni – ha detto Vincenza Assunta -. Provo un certo imbarazzo. Io sono sempre stata lontana da applausi ed elogi. I salodiani hanno sempre dimostrato generosità e comprensioni. Il premio va idealmente alle suore che hanno condiviso le mie preoccupazioni. Ringrazio tutti, a cominciare dagli Alpini che ci sono sempre stati vicino». Sala gremita. Flash dei fotografi e lampi di commozione. Tra i presenti, numerosi bambini di colore. Un po’ come se, attorno alla madre, ci fossero i colori dell’arcobaleno.

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