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Tremosine: dopo lo smottamento di sabato, cresce la preoccupazione per le piogge in arrivo. Il 3 novembre summit a Limone sul futuro della strada

Gardesana, l’autunno fa paura

La statale «Gardesana occidentale» ha festeggiato a modo suo l’ottantesimo compleanno (18 ottobre 1931) della sua apertura: con uno smottamento, che ha di nuovo acceso i riflettori sulla importante strada che collega Brescia con il Trentino. Una frana di piccole dimensioni ha rovesciato una ventina di metri cubi di materiale su una carreggiata, la notte tra sabato e domenica. Dalle 4 alle 7 il traffico ha potuto procedere su una sola corsia. Nessun danno, per fortuna, a persone o automobili. Il fatto è accaduto in uno dei punti della statale negli ultimi mesi di frequente al centro dell’attenzione. Si tratta infatti della zona di Forbisicle, nel territorio del Comune di Tignale, a poca distanza dal punto in cui sono in corso i lavori, iniziati un paio di settimane fa, e che proseguiranno ancora per parecchio tempo. Ma qualche interrogativo è comunque emerso. Due, soprattutto, le perplessità. Una è rappresentata dalla constatazione che, a cedere, sono stati i «chiodi» utilizzati per ancorare le funi di metallo alla roccia. Le funi, a loro volta, trattengono la rete, aggrappata al terreno. Quando quel lavoro venne realizzato (all’inizio degli anni ’90), la roccia veniva perforata per una profondità di una ventina di centimetri. All’epoca, giova ricordarlo, lavori di questo genere furono assai lunghi e costosi: si superarono i 30 miliardi di spesa. Anche allora ci fu chi commentò che, con la stessa cifra, si sarebbe potuto mettere in sicurezza un pezzo di strada: definitivamente. Qualcuno si pone il problema tecnico della resistenza della rete, mentre altri scrutano il cielo. Se il buongiorno si vede dal mattino, non ci sarebbe da stare allegri: siamo solo a inizio autunno e la brutta stagione non è solitamente benevola. Basta ricordare gli inconvenienti dello scorso anno, con le due frane di Nanzel e della Rocchetta, che hanno bloccato la Gardesana per molti mesi. Stando alle parole di qualche esperto, la rete posata dieci anni fa è destinata a durare. D’altronde, i frammenti di roccia caduti in strada l’altra notte erano di dimensioni ragguardevoli: anche di un metro cubo. La rete ha attenuato la violenza della caduta, senza poterla evitare. Inoltre, oggi, i sistemi di lavoro sono cambiati e i «chiodi» di ancoraggio penetrano nella roccia per un metro e mezzo, fornendo maggiori garanzie. Ieri, sulla Gardesana, si trovava il capo compartimento dell’Anas, con un geometra. Nulla a che vedere con la piccola frana dell’altra notte: il sopralluogo era già in agenda. Peraltro, la strada era completamente transitabile già domenica mattina, mentre ieri sono stati ripulite anche le cunette. Ma, a parte le sorprese, di fatto anche nei prossimi mesi la viabilità gardesana subirà più di un intoppo (programmato). A Forbisicle si sta procedendo con lavori a orari, durante la giornata. Appena l’opera di posa delle reti verrà conclusa, un’altra interruzione è attesa a Limone, dopo la prima settimana di novembre. Quindi, lo stop più consistente: da metà novembre e per un intero mese è previsto il blocco tra Limone e Riva, per lavori in prossimità della nuova galleria inaugurata nel luglio scorso dal presidente Ciampi. Per superare l’ostacolo sarà difficile poter fare affidamento sulla Navigarda e sul servizio di traghetti. Il livello del lago, infatti, è basso, e i traghetti hanno difficoltà ad attraccare. In relazione alla Gardesana c’è, però, da registrare un’ultima, importante, notizia che circola da qualche giorno e va prendendo forma. A Limone si terrà un’assise che vedrà la presenza di sindaci gardesani, amministratori di Regione e Provincia, oltre a politici nazionali. Un summit – quello in programma il 3 novembre – in piena regola, per tracciare le linee guida che possano portare ad una soluzione definitiva del «problema Gardesana». Potrebbe essere proseguito il discorso iniziato al ministero dei Lavori pubblici nel gennaio scorso, che mirava allo stanziamento della cifra necessaria per mettere in sicurezza il tratto da Gargnano al confine trentino.

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