venerdì, Novembre 15, 2024
HomeManifestazioniAvvenimentiIl comitato di Placidi: 'No al progetto dell'ospedale unico'
Seri dubbi su quanto ha proposto il direttore generale dell'azienda ospedaliera Carlo Poma

Il comitato di Placidi: ‘No al progetto dell’ospedale unico’

«Abbiamo dei seri dubbi su quanto ha proposto il direttore generale dell’azienda ospedaliera Carlo Poma, quando ha parlato di un ospedale unico in tutta la provincia: chiediamo un incontro ed un confronto nel quale si possano discutere i problemi ed i timori delle gente dell’Alto Mantovano». Il presidente del comitato per la salvaguardia delle strutture ospedaliere dell’Alto Mantovano Luca Placidi esprime pubblicamente le opinioni che i componenti del comitato hanno manifestato nell’ultima riunione, che si è svolta all’indomani delle dichiarazioni del direttore generale dell’azienda Poma. Questi aveva detto di voler redigere un piano triennale per gli ospedali mantovani che puntasse ad un’unificazione di servizi, in modo da non creare doppioni in provincia e da rendere ancora più probabili i viaggi dei mantovani agli ospedali di fuori provincia. «Secondo il nostro parere non può esistere una sola struttura che in tutta la provincia di Mantova sia depositaria di reparti importanti. Se si dice che si vogliono evitare le trasmigrazioni dei malati mantovani verso gli ospedali delle altre province, noi siamo preoccupati che questa scelta possa addirittura favorirli. Le zone periferiche della provincia hanno degli abitanti, come quelli di Castiglione, che sono molto più vicini a centri importanti come Desenzano e Montichiari piuttosto che a Mantova». La preoccupazione del comitato, che non scade nell’allarmismo, ma che comunque è evidente, porta a considerazioni che vorrebbero essere discusse proprio con i vertici del Poma: «Le province vicine a noi non fanno certo così: basti vedere Brescia, che ha un ospedale civile molto grande ma che ha centri completi e funzionanti nelle zone periferiche, come Desenzano. Noi del comitato, certi della buona volontà e delle capacità del nuovo direttore generale, vorremmo avere la possibilità di incontrarlo e di discutere con lui questi problemi, per poter manifestare le preoccupazioni delle gente della nostra zona, che costituisce la realtà economica più importante della provincia».

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