venerdì, Aprile 26, 2024
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Vive e progetta a Malcesine, l'ingegner Kurt Atterdahl, che ha rivoluzionato un po' ovunque l'idea del parcheggio interrato. A Riva? E' troppo tardi. Ma Arco e altri centri potrebbero gradire

Il mago della «chiocciola» abita sul lago

«La città merita un diverso parcheggio dopo aver atteso così a lungo! Il parcheggio tradizionale usa rampe per guadagnare i piani e corsie per accedere ai posti liberi. Un vero spreco di spazio! Ma per quanto riguarda via Pilati c’è di più: la geometria della piazza è troppo irregolare per offrire possibilità di sfruttare tutto il terreno…!» E’ rivoluzionaria l’idea di parcheggio di Kurt Atterdahl, ingegnere di origini norvegesi, approdato per motivi climatici in riva al Garda (abita a Malcesine), per il quale il “pallino” sono i parcheggi sotterranei, forse perché viene da una città come Oslo dove l’ordine è norma.Il problema dei parcheggi è uno di quelli che le società avanzate stanno studiando da tempo, perché l’ammasso delle auto contrasta con la vivibilità urbana. E’ quasi mezzo secolo che Kurt Atterdahl studia i parcheggi sotterranei in tutta Europa: è in realtà sia architetto che ingegnere, avendo conseguito a Graz (“Nel’45 la Germania era distrutta, quindi dovevamo studiare in Austria!”) la laurea in ingegneria, quindi l’iscrizione all’albo degli architetti e il trasferimento a Monaco di Baviera. Dell’originaria terra norvegese conserva la proverbiale calma, unita a viva partecipazione alla cultura: “Un ingegnere senza cultura, anche umanistica – ci dice – non va lontano. Per me anche Nietzsche ha detto cose utili….” “Veramente sono per un quarto italiano: mio nonno materno era Narciso Iacomini, un artigiano venuto da Bagno di Lucca!” Alla prima e seconda generazione dei parcheggi sotterranei sta succedendo la terza, legata a una progettazione più agile e anche risparmiosa in termini di tempo e danaro. Da dieci anni l’ingegner Atterdahl con la sua èquipe monacense (“Ma c’è anche qualche italiano”) è al lavoro sul nuovo tipo di parcheggio, chiamato all’italiana “Il Rotondo”, in onore della Rotonda del Palladio!«Il Rotondo – spiega – si è dimostrato da Oslo a Monaco più veloce e comodo, ma anche più sicuro. Perché? Anzitutto ha una sola rampa circolare (a chiocciola) con i posti auto situati su ambo i lati, i piani parcheggi sono così cancellati. Il traffico è a senso unico, perché sulla stessa chiocciola si trova al centro una rampa per la salita, per l’uscita (express ramp) e il traffico non si incrocia con quello che discende. Gli automobilisti possono trovare il posto velocemente e risalire alla superficie lungo la rampa-express della chiocciola.» Ma anche sui costi e i tempi il vantaggio sarebbe notevole, 10.000 euro e non 20.000 per posto/auto, tanto da indurre l’ingegnere a presentare le sue idee progettuali ad Arco, Malcesine e altri comuni rivieraschi. Speranze di successo?”Molte, perché gli amministratori hanno capito l’importanza di un parcheggio razionale, in più si risparmia e si fa più in fretta l’impianto! Solo a Riva le cose sono diverse, solo perché il tempo è scaduto e siamo già all’appalto!…”

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