Per il turismo e i turisti, soprattutto quelli stranieri, si fa di tutto. Si cambia perfino destinazione anche alle dimore più importanti e ricche di ricordi, che hanno fatto la storia del paese. È toccato a molte realtà immobiliari di pregio; oggi tocca inesorabilmente a quella sicuramente più bella e famosa, fotografata da milioni di obiettivi stranieri, da giornali, riviste e televisioni più o meno importanti, ovvero Villa Tretti. Tretti è l’ultimo proprietario della incomparabile villa con torretta che si affaccia sul lungolago Marconi, di fronte alla penisola di Sirmione, a due passi dal porto vecchio. Da qualche tempo la sua fisionomia è cambiata: sul lato che costeggia via Sponchie è stato aperto un grande varco nel muro. Di qui una scala conduce al giardino pensile. Immediata la lettera di protesta inviata all’Amministrazione dall’associazione culturale Francesco Fontana, presieduta dal professor Giulio Rama seriamente preoccupato per l’intervento. Un tempo dimora della marchesa austriaca Strauss, quella che amava farsi il bagno nell’acqua calda e sulfurea della fonte Bojola di Sirmione facendosela portare in botti di legno dai pescatori con una barca in grado di conservarne il calore, Villa Tretti fu anche punto di riferimento del terzo Reich nell’ultimo conflitto mondiale, quale punto di avvistamento di eventuali nemici dalla sponda bresciana. Da oltre mezzo secolo era dimora della famiglia Tretti. La acquistò appunto l’avvocato Guido Tretti, podestà negli anni del fascismo.
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Ora una scala porta da via Sponchie al giardino pensile e sono stati abbattuti alcuni alberi. L’associazione Fontana contesta la ristrutturazione
In piazza per Villa Tretti
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