lunedì, Maggio 20, 2024
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Tranquillizzanti i risultati arrivati da Roma

Le alghe tossiche? Un falso allarme lo dicono le analisi

Adesso ci sono anche i risultati delle analisi eseguite dal Laboratorio dell’Istituto Superiore della Sanità a confermare, come già anticipato ieri da Bresciaoggi, che la situazione delle alghe tossiche è assolutamente sotto controllo. E che, quindi, non c’è nessun pericolo per la salute umana. La conferma ufficiale giunge da Angelo Benedetti, responsabile del Distretto sanitario 11 del Garda, che ha competenza sul territorio gardesano in materia di igiene e salute pubblica. «Stiamo preparando una lettera da inviare ai sindaci rivieraschi per informarli di questa notizia: abbiamo prima dato una sorta di “precedenza” alla stampa per rassicurare subito le popolazioni rivierasche dopo certi allarmismi. «Diciamo – riprende Benedetti – che con il Laboratorio di Sanità Pubblica del’Asl di Brescia e il Dipartimento di Prevenzione abbiamo messo a punto una serie di controlli, poi sono arrivati i risultati». Quali garanzie potete fornire ai cittadini, soprattutto a quelli che consumano acqua captata dal lago di Garda, considerato che le tossine delle alghe potrebbero trovarsi nei paraggi delle prese a lago? «Va fatta una premessa. Per valutare le condizioni dell’acqua ci sono degli esami complicati che vengono svolti al Laboratorio dell’Istituto Superiore della Sanità a Roma. «Non esiste una normativa – sottolinea il direttore del distretto gardesano – ma da studi e basi scientifiche sappiamo che il rischio della presenza di un’eventuale tossina è in rapporto al numero delle cellule delle alghe presenti in un litro d’acqua». D’accordo, ma allora come fate a capire che ci potrebbe essere un concreto pericolo per la salute pubblica? «Dal numero dele cellule di cui parlavo prima – ricorda il dottor Benedetti -, la soglia da non superare è di 5 milioni di cellule per litro». E gli esami dei laboratori bresciani e in quelli dell’Istituto di sanità cosa hanno riportato? «Che quella soglia non è stata nè avvicinata, nè superata». Comunque, durante il periodo di maggior fioritura algale sulla superficie lacustre, la concentrazione delle cellule tossiche può raggiungere picchi estremamente alti, anche fino a 100 milioni di cellule per litro! Ma molto difficilmente queste concentrazioni elevate possono «avvelenare» le condotte idriche e le prese a lago di molti Comuni rivieraschi che captano dal Garda: Sirmione, Desenzano, Moniga, Manerba, ecc. Perchè gli acquedotti pescano molto sotto la superficie, fra i 30 e i 60 metri. A quelle profondità, spiega ancora Benedetti, il numero di cellule tossiche scende di molto, fino a toccare le 500 mila per litro, contro la soglia di allerta che è, ripetiamo, di 5 milioni. Inoltre, l’acqua viene trattata, chi con ozono (come a Desenzano), chi con ipoclorito (è il caso di Sirmione). Migliore è, perciò, il sistemna di filtrazione usato, maggiore sarà la garanzia di salubrità dell’acqua da consumare. «Se i Comuni vogliono vivere un futuro tranquillo, è opportuno che migliorino, laddove necessario, i propri impianti di presa a lago», osserva in conclusione Benedetti.

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