Sfida all’Oltranza sulle acque del Garda

Golfo di Maderno, ore 12. Sole allo zenit colora d’argento le acque del Garda. Il termometro segna 23 gradi. D’un tratto il rombo assordante dei bolidi d’acqua squarcia la quiete domenicale. Tutt’intorno al golfo, assiepate lungo la platea naturale del lungolago, migliaia di persone seguono la partenza dei Formula 1000, che aprono la disfida della settima Riunione motonautica internazionale del Garda. I fuori-bordo volano letteralmente sull’acqua a 140 km all’ora. Nel corso del pomeriggio scendono in acqua categorie sempre più potenti, i Formula 3, i T 3000 e i Formula 2, bestioni con motori sperimentali da 2000 cc, capaci di toccare i 200 all’ora, una velocità folle sull’acqua. Per percorrere i 32 chilometri previsti, gli F2 si tracannano qualcosa come 50 litri di benzina verde. L’organizzazione è perfetta. Vi lavora un team di 60 persone tra giudici di gara, tecnici e personale medico. L’importanza agonistica della manifestazione è di primo livello: a Maderno si sono assegnati i titoli italiani delle varie categorie. Ma l’attesa era tutta per la Coppa dell’Oltranza, il gran finale che ha messo in palio il trofeo ideato da d’Annunzio e destinato a «chi pone e chi porrà di là dalla vita i segni del suo foco fulmineo». La corsa «challenge perpetua» si è disputata dalle 16 su un ovale di 3 chilometri. La novità è rappresentata dal fatto che quest’anno si è ripartiti da capo, azzerando i record precedenti. Nessuna velocità da battere dunque. «Il record di Cappellini, una media di 176.231 km/h – spiega Remigio Telasio, anima dell’organizzazione – era ormai irraggiungibile». La formula dannunziana si è comunque confermata «sempreverde», in grado di catturare un vivissimo interesse di pubblico.