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Inaugurata da monsignor Amari la sacra rappresentazione dei volontari del Borgo al parco delle Rimembranze

Presepe per le madri bambine

«Questo presepio invita a pensare a tutti i presepi di povertà che si vivono quotidianamente nel sud del mondo». È con queste parole che il vescovo emerito di Verona, monsignor Giuseppe Amari, ha inaugurato ieri la grande sacra rappresentazione allestita per il sesto anno consecutivo dai volontari del Borgo. Un maxi presepe benefico: l’obiettivo è raccogliere fondi per aiutare l’opera di un missionario impegnato nel nord-est del Brasile, padre Adolfo Serripierro. E padre Adolfo ieri era a Garda, emozionatissimo, a salutare di persona i sostenitori della sua opera. «Grazie agli amici di Garda», ha detto il missionario, «abbiamo potuto aiutare tante ragazze che spesso devono vendere il proprio corpo per mantenere i propri figli. Molte hanno appena dodici, quattordici anni. A volte sono state abbandonate da bambine, hanno condotto una vita di miseria. Oggi possono riscattarsi: l’aiuto dei gardesani fa loro dimenticare la memoria cattiva del passato, fa dire loro che non daranno ai loro figli la sofferenza che hanno vissuto. Così Gesù continua a nascere». E sono già cinquecento le madri-bambine di Fortaleza, spesso vittime del turismo sessuale, che hanno potuto essere soccorse con i fondi versati dai visitatori del grande presepio di Garda. Fondi serviti anche a mettere in piedi corsi professionali. «Ne vale la pena, potete crederlo» ha detto padre Adolfo. Col taglio del nastro del presepio gardesano si sono aperte le manifestazioni del lunghissimo calendario del Natale tra gli olivi a Garda. «Al presepe dei volontari del Borgo», ha osservato il sindaco Giorgio Comencini, «spetta il diritto di primogenitura sul nostro Natale tra gli olivi». E in effetti l’intera manifestazione ha preso le mosse proprio dal crescente successo del mega presepio. Un successo più che giustificato: decine e decine di statue a grandezza naturale, centinaia di metri di stoffa utilizzati per confenzionare i costumi, centinaia di attrezzi e di oggetti destinati ad arricchire le varie scene. Quest’anno c’è una novità: dai giardini del palacongressi si è spostato al vicino parco della Rimembranza, alla foce del torrente Gusa. Guadagnandone in fascino. Accanto al bazar, alla bottega del falegname, ecco che è sorto un mulino, la cui pala è azionata dall’accqua del torrente. Su una barca c’è un pescatore intento nel suo lavoro. Ragazzini gettano la lenza nel fiumiciattolo. Dal ponte in legno è possibile avere un colpo d’occhio di tutte le scene. Suggestiva la capanna della Natività. «Il figlio di Dio», ha commentato monsignor Amari – «per farsi uomo ha rinunciato a tutto, tranne che ad una fondamentale realtà umana: la famiglia, la ricchezza più grande dell’umanità e della società. Questo presepe ci aiuta a ricordarlo oggi che la famiglia è assediata da tante sfide». Il calendario del Natale tra gli olivi di Garda prevede oggi alle 15 il concerto bandistico della Val di Non e alle 20,30 i canti natalizi del coro La Rocca. Domani, alle 18,30 al bar Riviera si presenta il libretto di Fabio Gaggia «Alle origini della Corporazione degli antichi originari di Garda».

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